‘Entra la Corte!’. Tutti in piedi. Ma quella dei Conti è oggi una corte timorosa dei voleri del Governo e dell’azione del legislatore. All’apertura dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, alla sede di via Martiri dei Lager lunedì scorso nonostante l’atmosfera delle grandi occasioni, la voglia dei giudici di lanciare l’allarme è troppo forte. Attenzione, dicono, qui si vuole permettere a chi amministra di giocare allegramente col denaro pubblico e, soprattutto, senza responsabilità. Il procuratore regionale della Corte dei conti per l’Umbria, Agostino Chiappiniello ‘ tanto per far capire l’aria che tira nel Paese ‘ porta subito come esempio il ‘caso Alitalia’, additando la legge 166/08 sulla ‘conversione in legge del d.l. 134/08: Disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi’. Nella sua relazione, Chiappiniello nota che ‘la responsabilità per i relativi fatti commessi dagli amministratori, dai componenti del Collegio sindacale, dal dirigente preposto alla relazione dei documenti contabili societari è posta a carico esclusivamente della predette società’. Poi spiega il suo punto di vista, che coincide con quello di molti altri colleghi: ‘La disposizione è allarmante perché, in uno Stato di diritto, si legifera per rendere irresponsabili gli amministratori che – potenzialmente – hanno procurato danni alle pubbliche finanze, in violazione di precisi precetti costituzionali, non ultimo quello secondo cui ogni cittadino è uguale davanti alla legge’. I giudici ‘contabili’ vorrebbero almeno processare quegli amministratori ‘sfuggenti’, causa dello sperpero di denaro pubblico all’Alitalia, ‘soprattutto in un momento in cui molte famiglie versano in gravi difficoltà economiche e stentano ad arrivare dignitosamente a fine mese’. Chiappiniello – sarà perché fa il procuratore – è chiarissimo nel denunciare l’ormai palese conflitto fra i poteri dello Stato. Ma anche il presidente della Corte dei conti dell’Umbria, Lodovico Principato, nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2009, dichiara davanti ad autorità civili, militari e religiose: ‘Sorprendono le iniziative legislative tese a rimodellare composizioni e compiti dell’organo di autogoverno della Corte dei conti, limitandone funzioni e natura, con evidenti ripercussioni sulla indipendenza e sulla imparzialità dei suoi giudici’. ‘Lo scorso 12 febbraio’, gli fa eco il rappresentante dell’Associazione magistrati della Corte dei conti, Massimiliano Minerva ‘la Camera dei deputati ha approvato il ddl 2031: Disposizioni sulla Corte dei conti’. Il testo introduce principi fortemente gerarchici ed accentratori, attraverso il trasferimento al vertice della Corte del conti – già di nomina governativa – di poteri sinora svolti da organi collegiali della stessa magistratura’.
I Conti non tornano
CORTE DEI CONTI. Dalla sede di Perugia parte l'allarme sui 'pericolosi' interventi legislativi attuati dal Governo
AUTORE:
Paolo Giovannelli