In Amazzonia da anni sono presenti i frati cappuccini di Assisi. Tre sono le associazioni laiche che si organizzano durante l/anno per raccogliere aiuti per gli Indios del sud America:#$Amici fratelli indios#$ con sede all/oasi di Sant/Antonio di Perugia, il gruppo Caritas di San Fatucchio (Perugia) e il Centro di solidarietà di Assisi, che fa capo all/ufficio #$Cappuccini in Amazzonia#$ di Assisi. Una solidarietà che negli anni ha raccolto e sta raccogliendo molte adesioni – racconta fra Valerio Di Carlo del centro missionario cappuccino di Assisi. Tornato qualche anno fa da Manaus, non si è dimenticato dei suoi amici Indios: nel mese missionario di ottobre, ogni domenica, fa tappa in alcune parrocchie del territorio per dare testimonianza di quanto è stato fatto fino ad oggi in quelle zone: aiuto verso famiglie povere, attraverso il Natal dos pobres, container di prefabbricati, costruzione di capannoni polivalenti, invio di centraline elettriche. Ma primo fra tutte la realizzazione di un grande ospedale a Manaus. Raccolte di fondi vengono organizzate anche nel corso di alcune partite di calcio, a cui aderiscono la squadra del Perugia, della Fiorentina e della Lazio.Iniziative vengono promosse anche con il contributo dell/Enel. L/associazione #$Amici fratelli Indios#$, un/associazione Onlus, legata all/ufficio missionario di Assisi dei frati cappuccini è nata 18 anni fa per iniziativa di frà Valerio di Carlo e dei coniugi Umberto e Rita Bartolucci presso l/oasi Sant/Antonio di Padova a Perugia. Tante le attività che si svolgono nel corso dell/anno: le giornate missionarie di padre Valerio, il mercatino dell/artigianato missionario a Natale presso l/oasi, uno spettacolo per la Befana. Al progetto partecipa anche il gruppo della Caritas di S. Fatucchio, seguita da don Remo Serafini: in estate alcuni giovani e adulti si recano a Manaus per collaborare ad attività necessarie alla parrocchia. Da una prima postazione nata a Manaus (Stato di Amazonas), lungo i bordi della foresta dove sorge la parrocchia di Sao Sebastiao, – racconta Rita Bartolucci – l/opera di aiuto dei cappuccini si allarga anche nelle zone interne dell/Alto Solimoes, nella foresta lungo il Rio delle Amazzoni. Da dieci anni è stata istituita una diocesi con un vescovo locale, un cappuccino di origini indie formatosi a Perugia. Da piccoli villaggi, la diocesi si è poi allargata sempre di più: sono sorti centri sociali polivalenti, ambulatori, laboratori per l/insegnamento del taglio e del cucito. I contatti quotidiani avvengono soprattutto con gli Indios bianchi: le etnie primitive vivono lungo il corso dei fiumi interni nella foresta, dove i cappuccini organizzano due o tre viaggi l/anno. Recentemente sono stati realizzati i primi testi per il catechismo in lingua portoghese e in lingua Tikunas (etnia indios più numerosa, in tutto sono 13).