Era il lontano 1898, quando veniva posata la prima pietra dell’istituto salesiano di Gualdo Tadino, destinato a divenire in breve l’istituzione più importante di tutta la comunità. Per ricordare questi 110 anni di storia dei Salesiani gualdesi, l’opera salesiana ‘San Roberto’, in collaborazione con l’Accademia dei Romiti, col finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e del Comune di Gualdo Tadino, ha promosso la pubblicazione di L’istituto salesiano ‘San Roberto’ di Gualdo Tadino (1898-2008), ed. Petruzzi, euro 20, corposa pubblicazione frutto delle ricerche storiche ed archivistiche di Daniele Amoni e Claudio Carosati. Oltre a tratteggiare le vicende storiche dell’insediamento dei Salesiani in città, il volume contiene anche un annuario completo di tutti gli ex allievi, oltre 3 mila persone, con centinaia di fotografie – tutte rigorosamente restaurate e stampate in bicromia – relative ai gruppi classe, ai gruppi sportivi e ai raduni di ex allievi dall’inizio del Novecento fino alla fine degli anni Sessanta, quando le scuole medie e il ginnasio dei Salesiani vennero chiusi, e fino ad oggi per quel che riguarda l’oratorio, i gruppi sportivi e le attività degli ex allievi. La corposa storia-annuario è stata presentata ufficialmente al pubblico domenica scorsa, 8 giugno, durante l’annuale convegno degli ex allievi salesiani gualdesi presso la sala multimediale dell’hotel Verde Soggiorno; erano presenti i curatori del volume, Daniele Amoni e Claudio Carosati, autore del saggio relativo alla trasformazione dell’opera salesiana in struttura ricettiva all’inizio degli anni Ottanta; il sindaco di Gualdo Tadino, Angelo Scassellati, e il presidente degli ex allievi salesiani gualdesi, Carlo Biscontini. Numerosi gli intervenuti all’incontro, durante il quale non si è solamente ripercorsa la storia dell’opera salesiana, ma si è sottolineato il ruolo attivo e fondamentale che i Salesiani hanno sempre giocato nel panorama culturale cittadino: ben quattro generazioni di gualdesi (e non solo) hanno ricevuto un’educazione rigorosa presso l’oratorio o le scuole della congregazione religiosa, come ha testimoniato il sindaco Scassellati, lui stesso ex allievo. Ora, finalmente, mettendo insieme diversi archivi fotografici ed incrociando i dati con quelli presenti nell’archivio dell’opera salesiana, è stato possibile dare un volto concreto a queste quattro generazioni che si sono potute, in ogni senso, riconoscere.
Gualdo Tadino, la città più ‘salesiana’dell’Umbria
Un libro documenta i 110 anni di presenza dei sacerdoti di don Bosco
AUTORE:
Pierluigi Gioia