Come ogni anno, domenica 26 agosto, la città ha festeggiato la sua Patrona, venerata con il titolo di Beata Vergine Maria madre della divina grazia, popolarmente chiamata Madonna delle Grazie. Il prezioso dipinto di Giovanni da Piamonte è stato scoperto la mattina di giovedì 23, giorno in cui è iniziato il triduo di preghiera in preparazione alla solennità. I tre giorni che hanno preceduto la festa sono stati animati da don Vincenzo Pal e dal coro dei giovani della parrocchia, che hanno aiutato i fedeli a vivere intensi momenti di preghiera.
Solenne e molto sentita, come sempre, è stata la concelebrazione Eucaristica del 26 presieduta dal vescovo Pellegrino Tomaso Ronchi. Commentando il brano del Vangelo di Giovanni che parla delle nozze di Cana, il Vescovo ha ricordato il ruolo di Maria nella storia della salvezza: ruolo di “Madre del Salvatore e della Chiesa”, madre di ogni uomo.
“Come alle nozze di Cana, la Vergine continua nel tempo ad esaudire l’accorata invocazione dei suoi figli: vigile custode della città, Maria libera il popolo cristiano dai pericoli e li sorregge nella prova, consolatrice degli afflitti, non fa mancare, in chi in Lei confida, il sostegno del suo patrocinio ed il conforto della sua potente intercessione”.
Il Vescovo ha invitato tutti i fedeli ad accogliere Maria nella propria vita, ad entrare in comunione profonda con Lei per essere sempre più simili a Cristo, sorgente della gioia autentica. Ascoltando queste parole del vescovo mi sono tornate in mente quelle di un santo. “Il mondo non arriva ancora a Cristo perché non si addita ancora abbastanza la Via: Maria Santissima. Gesù Cristo si trova sempre come l’hanno trovato i pastori e i magi: tra le braccia della Madonna. O Apostoli di Cristo fate conoscere agli uomini la loro Madre: “Ecco la tua Madre”. Infine il Vescovo citando il Papa, da lui tanto amato, ha ricordato che la cosa fondamentale per tutti è tendere alla santità e che “gli uomini del nostro tempo chiedono ai credenti di oggi non solo di ‘parlare’ di Cristo, ma in un certo senso di farlo ‘vedere’… La nostra testimonianza sarebbe, tuttavia, insopportabilmente povera, se noi per primi non fossimo contemplatori del suo volto” (NMI, 16). Infine rivolgendo una lunga preghiera alla Madonna a nome di tutti i presenti ha così concluso. “O Madre della Divina Grazia e di tutte le grazie, proteggi e benedici tutti e fa’ che tutti comprendiamo che il segreto della vera gioia sta nella bontà, nella misericordia e nel perdono”.
Conclusa la celebrazione eucaristica i presenti sono saliti dietro l’altare per un saluto e una preghiera personale alla loro Madonna. E’ un momento toccante vedere sfilare, davanti alla sacra immagine della Vergine, persone di tutte le età che sostano ai suoi piedi per chiedere una speciale benedizione prima che il quadro venga ricoperto fino al 2 febbraio in cui verrà riaperto alla venerazione di tutti.