E’ partita con un ritardo imposto dalle circostanze la complessa macchina organizzativa del Calendimaggio, ma grazie a sforzi comuni e sacrifici personali ha recuperato tutta la forza propulsiva anche sotto quella salutare “frusta” rappresentata dalla scadenza del cinquantesimo anniversario degno di essere adeguatamente commemorato. Dopo le dimissioni di Carlo Angeletti e dei consiglieri di sua spettanza – reggenza cui vanno riconosciuti impegno e slancio innovativo – parte de Sopra e parte de Sotto hanno meditato sulla necessaria alternativa al fine di garantire il regolare svolgimento della festa. Il 21 gennaio scorso i priori delle due parti, rispettivamente Umberto Rinaldi e Delfo Berretti, designavano quale presidente dell’ente Antonio Frascarelli. Lo stesso, i consiglieri di nomina personale (Elodia Lazzari vicepresidente, Bruno Cianetti, Luigi Rossetti, Monica Donati), i rappresentanti delle parti e gli esperti dell’ente concentravano prioritaria attenzione sulla redazione di un nuovo statuto. Il 3 marzo (si noti soltanto il 3 marzo!) il presidente designato riceveva l’investitura legale dai Consigli riuniti delle parti che avevano convalidato il nuovo statuto, efficace a partire dalla medesima data. Bruciando le tappe l’ente, sostenuto dall’Amministrazione comunale, riusciva a garantire lo svolgimento di “Echo la Primavera”, itinerario canoro-musicale attraverso luoghi suggestivi della città. Sabato 12 aprile è stata inaugurata presso la Pinacoteca in via San Francesco una mostra di costumi medievali allestita dai partaioli e dagli operatori della Società Sistema Museo che gestisce anche altri siti artistici e monumentali. Attrae l’interesse dei visitatori che esprimono consenso favorevole, così hanno dichiarato i diretti responsabili: questi costumi sullo sfondo dei dipinti meravigliano i turisti che si soffermano a chiedere informazioni sul carattere della festa. Da giorni il manifesto creato da Claudio Carli per l’anniversario campeggia ovunque, anche nelle palizzate dei cantieri. Prove insistenti e meticolose per i cori delle parti e per tutti i gruppi folcloristici. Sartorie e laboratori vari stanno lavorando ancora a pieno ritmo tentando di mantenere il massimo segreto come del resto gli inventori dei cortei e gli ideatori delle scene nei quartieri medievali. L’appartenenza e la rivalità dei giovani si è espressa e si esprime anche tramite le tute di lavoro riproducenti i colori e gli stemmi delle parti. A chi andrà il palio della vittoria? Lo deciderà la giuria designata composta dal musicologo Antonio Lovato, docente di storia della musica medievale e rinascimentale; dallo storico Sandro Carocci, autore di libri e saggi; dal regista cinematografico, teatrale, operistico e televisivo Ugo Gregoretti.
Grande festa per i 50 anni del Calendimaggio
Il via giovedì 8 maggio con la benedizione dei vessilli
AUTORE:
Francesco Frascarelli