Governo, opposizione, presenze anche esibite

Famiglie 'ambite' a destra e sinistra

I politici hanno ascoltato la famiglia. O, almeno, così è sembrato. Sotto il palco di piazza San Giovanni sono arrivati in molti, sfilando lungo il corridoio di transenne loro riservato. Da Casini a Gasparri, da Fini a Pera, da Formigoni a Letizia Moratti, fino ai ministri del governo Prodi, Fioroni e Mastella. Quando Berlusconi è entrato in piazza, nel tardo pomeriggio di un sabato molto caldo, la sua guardia personale ha travolto tutto e tutti fuori e dentro l’area vip, compreso Andreotti come ha ben notato il cronista de Il Messaggero. Ma, si sa, un po’ di foga era ben giustificata. La posta in palio era alta, un milione di voti più ‘indotto’ non sono pochi e il centro-destra li ha subito, fin dai primi momenti della manifestazione, considerati suoi. Le mamme cielline hanno spintonato per far baciare i loro figli al Cavaliere, un gruppo di anziane neocatecumenali ha perso la voce per invocarlo, mentre il loro fondatore Kiko Arguello intonava dal palco – proprio all’ingresso in scena del leader di Forza Italia – la canzone simbolo del movimento: Risuscitò. Un caso, ovviamente. Il centro-sinistra (ma sarebbe più corretto scrivere l’ala cattolica del Governo Prodi), rappresentato dai suoi ministri ma anche da Binetti, Carra, Costa e Bobba, ha mostrato chiaramente di soffrire la pressione dei cattolici conservatori scesi in forze dal Nord, specie dalla Lombardia. Comunque tutti i politici, da destra a sinistra, si sono dichiarati per la famiglia e, soprattutto, per la piazza. Eppure, più che la piazza, hanno frequentato assiduamente l’area giornalisti. Legittimo, per carità, poiché in politica l’immagine conta molto. Adesso la speranza è che le famiglie italiane, quelle fatte di padri, madri, figli e nonni e di lavoratori silenziosi e di solerti pagatori di tasse, dopo piazza San Giovanni, non si accontentino più di belle presenze e di promesse vane.

AUTORE: (pa .gio.)