Gli umbri legati con amore a tutti i popoli del mondo

Un viaggio nelle diocesi umbre alla scoperta delle iniziative missionarie

NTambwe (Congo) inizia nel 1988. #$Laggiù già esisteva una missione retta dai padri carmelitani e schettisti , che facevano capo alla chiesa di S. Valentino di Terni – racconta Elisabetta Lomoro, delegata regionale del Movimento giovanile missionario – Da loro venne una richiesta di aiuto per portare avanti l/opera di evangelizzazione. Decise di partire don Fernando Benigni, attuale direttore dell/Ufficio missionario di Terni, che vi restò fino a poco più di un anno fa. Al suo posto oggi ci sono don Edmund e don Leopoldo, che proseguono l/attività pastorale iniziata. Nel 1996 venne costruita la chiesa dedicata a S. Antonio da Padova, attorno alla quale – continua la Lomoro – si realizzò una comunità ecclesiale di base. Altre attività seguite da suor Paola sono l/assistenza ai poveri, malati, orfani, vedove#$. Negli anni con i fondi raccolti nelle parrocchie è stato possibile costruire dei pozzi, una scuola di base con tre classi, in fase di realizzazione un mulino. #$Perché l/opera di evangelizzazione possa continuare, – sottolinea la Lomoro – portiamo avanti l/adozione di giovani seminaristi. Intanto siamo riusciti a realizzare una Bibbia in lingua ciluba. Abbiamo anche adottato a distanza dei bambini#$. Ad Attigliano un gruppo di giovani, di un/organizzazione Onlus chiamata #$Sulla strada#$, della parrocchia di don Carlo Sansonetti, manda aiuti alla parrocchia di San Reimundo, in Brasile. Due o tre volte l/anno alcuni giovani partono per dei campi di lavoro, per costruire case di prima necessità, aziende artigianali per la lavorazione del legno. Con l/adozione a distanza di bambini si sostiene la loro prima alfabetizzazione. In occasioni particolari, vengono organizzate vendite di prodotti artigianali locali del Perù, il cui ricavato va alla missione dei frati agostiniani di Apurimas. Assisi – BastiaUn gemellaggio che dura da vent/anni è quello nato tra la diocesi di Assisi e la parrocchia di Huaraz (Perù), dove opera da anni don Ivo Baldi, sacerdote missionario. Il gemellaggio si sostiene grazie soprattutto alla grande sensibilità della comunità parrocchiale di Bastia: un folto gruppo di giovani e di adulti, della Caritas locale, collabora con varie iniziative alle raccolte di fondi. #$Nel maggio scorso – racconta don Francesco Fongo, parroco di S. Michele – per l/organizzazione della mostra missionaria di oggetti artigianali sono state coinvolte circa 150 persone. I giovani soprattutto sono molto attivi e si lasciano coinvolgere facilmente#$. Usokami e Iringa(Tanzania) è l/altra realtà missionaria verso la quale i giovani della parrocchia si muovono. Il gemellaggio partì attraverso contatti con la diocesi di Bologna: da quel momento è stata costruita una scuola primaria e una chiesa a Usokami dove operano le suore della Falmi. #$Attualmente è in costruzione una scuola secondaria in agraria. Adottiamo anche delle famiglie del luogo, – continua don Fongo – e ogni anno, a Natale, organizziamo la raccolta del /pacco dono/#$. Città di Castello A illustrare i rapporti missionari della diocesi di Città di Castello è don Bruno Bartoccini, direttore fino a qualche mese fa dell/ufficio missionario diocesano, attualmente diretto dal diacono Modesto Polchi. #$Il nostro contributo si divide fra varie realtà missionarie. In Bolivia inviamo periodicamente dei fondi alla parrocchia di S. Pio X, dove opera in un asilo suor Chiara Salvi. In Perù, presso la diocesi di Pulo, sosteniamo il lavoro di don Giovanni Gnaldi, sacerdote Fidei donum, attraverso il contributo per la costruzione di una scuola ed ora stiamo tentando di realizzare un acquedotto. A Huaraz (Perù), – continua – attraverso il contributo della Caritas e di alcune parrocchie inviamo fondi per la diocesi del vescovo, nostro concittadino, Ivo Baldi. Dei fondi inviamo anche a Nairobi (Kenia), dove opera il comboniano, nostro concittadino, padre Francesco Pierli. Insieme alla parrocchia di San Fatucchio di Perugia, aiutiamo il lavoro di un frate cappuccino in Amazzonia#$. Gubbio – UmbertideNord Zambia. Nella diocesi di Solweze da quasi quarant/anni i padri francescani conventuali hanno creato la missione di S. Francesco, gestita dalle suore battistine. Una missione di foresta, di circa 25.000 abitanti, senza strade né luce, racconta don Bruno Pauselli, parroco di Burano, frazione di Gubbio. #$Nel /92 è stata costruita una grande chiesa poi, un lebbrosario, un/infermeria per la maternità, scuole per circa 1000 ragazzi, scuole di cucito per 80 ragazze ed abbiamo adottato a distanza quaranta ragazzi e alcuni seminaristi. Di recente è stato possibile installare un laboratorio per aiutare nella vaccinazione. Il grande problema sono le malattie: dalla malaria all/Aids, che ha raggiunto una percentuale del 25-30%.#$.Gianpaolo Giostrelli racconta quanto è stato fatto dal gruppo missionario di Umbertide, (parrocchia della Collegiata) in Burkina Faso (Ex-Alto Volta – Africa) dalla fine degli anni /80. La missione di Nanoro, diocesi di Koudougou, venne fondata nel 1980 da due suore Apostole del Sacro Cuore. #$Dai due piccoli centri di lavoro fondati dalle suore – ricorda – siamo arrivati alla costruzione di un complesso di 4000mq., con un asilo che oggi conta 130 bambini. Si è appena conclusa la costruzione di una cappella, un complesso che avremmo dovuto inaugurare a febbraio prossimo – sottolinea con rammarico – ma l/attuale situazione internazionale ci ha indotto a rimandare il tutto#$. Nella solidarietà sono stati coinvolti due istituti superiori di Umbertide e Gubbio (liceo Scientifico e Ipsia) che hanno adottato a distanza dei bambini. Attualmente con gli aiuti di molta gente non solo della zona di Umbertide, – conclude Giostrelli – 600 bambini frequentano le sei classi elementari ed hanno garantito ogni anno il corredo e i mezzi per la frequenza scolastica#$. Orvieto – TodiUna missione giovane quella di Fusche Arrez, (Albania). Dai primi contatti avvenuti quindici anni fa tra l/Azione cattolica di Todi e l/Arcivescovo di Scutari, soprattutto durante la guerra, con l/invio di aiuti umanitari- racconta don Marcello Cruciani – molte cose sono state fatte. In quelle zone, nonostante la gente sia in larga maggioranza cattolica, non sono mai state costruite delle chiese: gli ultimi sacerdoti cattolici sono morti assassinati nel 1948. Ora, da circa cinque anni, per interessamento della diocesi di Orvieto – Todi sono stati avviati dei rapporti di gemellaggio. Ogni anno gruppi di volontari della diocesi sono partiti per Fusche Arrez, contribuendo alla realizzazione della comunità cattolica, frequentata da molti giovani. Un sacerdote fidei donum, don Giovanni, di Verona è l/unico che si occupa di tutta la provincia#$. Il primo obiettivo è stato quello di portare avanti l/opera di evangelizzazione, attraverso la formazione di catechisti. A seguire la comunità, per conto della diocesi, due suore tedesche, suor Grazia e suor Bernardette. Secondo obiettivo la realizzazione di alcune opere sociali. In particolare l/apertura di una farmacia, il sotegno alle famiglie povere, ma soprattutto adozioni a distanza, da parte di famiglie della diocesi di Orvieto-Todi, in collaborazione con parrocchie della Germania e della Svizzera. Con la Caritas di Terni è in corso la realizzazione di un asilo per l/accoglienza di 30 bambini abbandonati. Il grande e terzo obiettivo della diocesi è la costruzione della chiesa parrocchiale di S. Giuseppe, per la cui realizzazione il vescovo mons. Decio Lucio Grandoni, in occasione del suo 25′ di ordinazione, ha promosso una raccolta di fondi: entro l/anno l/intera opera dovrebbe vedere la luce. Ogni estate, insieme a gruppi di volontari, parte anche il vescovo mons. Grandoni: l/occasione le missioni popolari che si svolgono, molto partecipate, in tutta la provincia. Spoleto – NorciaIn Brasile opera da più di 25 anni don Franco Albanesi, sacerdote Fidei donum. A Porto Velho ha fondato una parrocchia di 50.000 abitanti, dove si trovano anche tre suore della Sacra famiglia di Spoleto. #$Da diversi anni – ricorda don Fabrizio Maniezzo, responsabile dell/Ufficio missionario di Spoleto, – manteniamo contatti con questa parrocchia inviando degli aiuti. Fino a qualche anno fa ogni estate un gruppo di dieci giovani di Spoleto partivano per il Brasile per una missione di lavoro. Dopo un periodo di pausa abbiamo ripreso inviandone quattro. In questo momento – sottolinea – siamo in fase di Sinodo, per cui anche l/attività missionaria della diocesi dovrà essere riorganizzata#$. In Costa d/Avorio le Suore della Sacra famiglia hanno fondato due comunità, una ad Abjan e l/altra a Odienné, dove ogni anno il centro missionario manda dei fondi: qui – continua don Maniezzo – sono stati realizzati un centro d/assistenza per famiglie e abbiamo attivato adozioni a distanza#$. #$Nel /99 con un gruppo della diocesi,- prosegue – sono andato a far visita ad una missione in India, a Maturai. Le suore della Sacra Famiglia vi hanno fondato delle comunità dove svolgono opera di evangelizzazione oltre che di aiuto sanitario. Qui sono sorte case di accoglienza per ragazze, lebbrosari e comunità di accoglienza vocazionale. In questi ultimi anni,- don Maniezzo ci tiene a ricordarlo- la filosofia della missione si è andata modificando: bisogna intervenire partendo dalla crescita spirituale, per poi passare all/aiuto materiale. Per questo oggi chi va in missione deve essere più preparato#$. Foligno#$Erano diversi anni ormai che l/attività per le missioni a Foligno si era arrestata. Non c/erano più persone disponibili ad impegnarsi come una volta. Fino a quindici anni fa c/era un bel gruppo di donne che collaboravano sia per il sostegno dei seminaristi, che nell/adozione di bambini. Poi tre anni fa, per iniziativa di alcune persone, l/idea di creare un nuovo gruppo missionario che si impegnasse nell/animazione e sensibilizzazione delle parrocchie e nel sostegno dell/opera di evangelizzazione in due missioni del Brasile e del Ruanda#$. A parlare è don Giuliano Pastori, parroco di Scopoli, responsabile del gruppo, coadiuvato da Maria Ciri. In Brasile, nella zona di Cocoal, e in Ruanda, nella missione di Butare, racconta Maria, da anni operano rispettivamente suor Elisabetta Pompei (comboniana) e suor Cristina Giustozzi, (Società di Maria). L/impegno del nostro gruppo è rivolto al sostegno della loro attività di evangelizzazione. Per questo nel corso dell/anno organizziamo a scadenze programmate, una pesca di beneficenza, un mercatino e una lotteria. Recentemente – conclude – abbiamo organizzato un concorso a premi nelle scuole dove i ragazzi hanno avuto l/occasione di esporre i loro disegni#$.

AUTORE: Manuela Acito