Una folla immensa di spoletini ha partecipato, il pomeriggio di sabato 14 gennaio, alla processione in onore di san Ponziano, sfidando il pungente freddo e l’incertezza circa il carattere festivo della giornata. Dopo la celebrazione dei secondi vespri in duomo, si è snodato lungo le vie del centro storico della città il corteo religioso presieduto dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo.
All’inizio della processione c’erano oltre cento cavalli e cavalieri: san Ponziano, infatti, è raffigurato a cavallo ed è invocato come “felice cavaliere del cielo”. Poi c’erano i rappresentanti delle associazioni di volontariato della città con le loro uniformi, le forze militari, il popolo di Dio, i sacerdoti con l’arcivescovo, la reliquia di san Ponziano e le autorità civili e militari.
La sacra testa del Patrono è stata portata dalla confraternita del Ss. Sacramento di Santa Maria dei Laici di Bevagna e da quella della Misericordia, sempre di Bevagna. Lungo tutto il tragitto della processione, nei due lati, c’era una fila ininterrotta di persone che attendeva il passaggio della reliquia del Santo. Una partecipazione così elevata alle celebrazioni di san Ponziano non si registrava da alcuni anni. Giunti presso la basilica dedicata al martire, l’arcivescovo, prima di entrarvi, ha benedetto e ringraziato i cavalieri presenti. All’interno della chiesa mons. Boccardo ha, invece, ringraziato gli spoletini per la presenza corale e orante alla festa liturgica del patrono.
“In questi giorni – ha detto il presule – si è molto parlato del carattere festivo di questa giornata, dando vita ad un vivace confronto. Nel ringraziare l’Amministrazione comunale per aver fatto chiarezza in merito, sottolineo che comunque la Chiesa avrebbe festeggiato solennemente il santo patrono. Un pensiero particolare lo vorrei rivolgere – ha proseguito – a quelle persone che hanno avuto il coraggio di tenere chiusi gli esercizi commerciali e che hanno partecipato alle celebrazioni in onore di san Ponziano, santo del quale siamo davvero fieri. Sono stato, inoltre, particolarmente colpito nel vedere tante giovani famiglie presenti con i loro bambini, in braccio o nelle carrozzine: rappresentano il presente e il futuro di Spoleto e li affidiamo alla protezione del nostro santo Patrono. Infine, vorrei rivolgere un ulteriore pensiero alla nostra città, ricca di tradizioni e di possibilità per il futuro. Al patrono chiediamo sapienza e saggezza per chi la governa nei suoi tanti aspetti: politici, economici, sociali…”.