Gli spiccacaldari

Abatjour

Lo “spiccacaldari” era l’ufficiale giudiziario che, incaricato di eseguire i pignoramenti disposti dal tribunale, secoli fa entrava nelle nostre poverissime case senza bussare, e si prendeva l’unico oggetto di un certo valore, il “caldaro” che pendeva al centro del camino. Il 3 novembre 2009 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha deciso che l’immagine del crocifisso va tolta dalle scuole in quanto “violazione dei diritti dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni” e “violazione alla libertà di religione degli alunni”. Se la sentenza sarà confermata, si attiveranno in tutta Europa milioni di spiccacaldari e ammucchieranno nei sottoscala polverosi le immagini di Colui al quale miliardi di volte gli uomini hanno alzato lo sguardo implorante. I Vescovi: quella della Corte è stata una decisione culturalmente miope. Giusto. Miope è colui che non vede da lontano. Da vicino se la cava, poi però… anche ad oltre un palmo dal naso… “Vedo uomini come alberi che camminano” diceva il cieco del Vangelo. Azzeriamo tutto. Ripartiamo dal Foscolo, vi va bene? Un laico coi controfiocchi, che ha definito la civiltà come un “aver pietà di se stessi e degli altri” e ha individuato i fattori di questo salto di qualità della storia umana nell’istituzione del matrimonio e della giustizia, e nella religione. Ed effettivamente da sempre le religioni scorazzano sulle strade della storia e (spesso inascoltate) offrono agli uomini gli strumenti per quella personale auto-coltivazione che è l’anima della cultura. Azzeriamo tutto e chiediamoci: questo servizio secolare ha un suo acme, un punto in cui la proposta di auto-coltivazione delle religioni s’è incarnata in una storia così vera e così forte che, presa a modello, potrebbe come nient’altro aiutare gli uomini (Kant) a “diventare quello che sono”? Azzeriamo tutto, e lasciamo che un angelo venuto dal cielo ci racconti di quel tale falegname vissuto all’inizio dell’Era volgare, che prima ha condiviso per trent’anni la vita dei più poveri, poi s’è messo a predicare e a fare miracoli, e ha preso a pesci in faccia i potenti, e ha avuto delicatezze inaudite per i poveri e i peccatori, e ha valorizzato le donne, e ha chiesto ai suoi di impostare la vita come un servizio gli uni agli altri, e ha denunciato ogni forma di oppressione, a cominciare dal quella religiosa, e… se l’angelo ci dicesse che poi quest’uomo ha duramente pagato tutto questo, che l’hanno appeso a una croce dopo averlo ridotto ad un grumo di sangue, e lui con l’ultimo fiato che aveva in corpo ha perdonato i suoi carnefici, non solo, ma li ha giustificati perché (secondo lui!) non sapevano quello che facevano. Non sarebbe, la sua immagine, proprio in questo culmine della sua vita, il migliore stimolo offerto ad ogni uomo per auto-coltivarsi in pienezza? Gli spicccaldari di oggi dicono di no. E vogliono portarci via non il caldaro di rame, ma questa immagine preziosissima per tutti. Lo fanno solo perché sono miopi. E non sanno quello che fanno.

AUTORE: a cura di Angelo M. Fanucci