Sono tornati al loro posto proprio nei giorni del quarto anniverario dal sisma del 26 settembre 1997. Si tratta degli otto affreschi dei Santi raffigurati nelle vele della volta crollate nella Basilica di San Francesco di Assisi in quel drammatico venerdì di quattro anni fa. Si tratta soltanto di un primo ma importante passo in avanti nel lungo cammino di restauro dei dipinti che allora si sono sbriciolati insieme ai mattoni della volta. Ora sono state ricollocate al loro posto le quattro coppie dei Santi dell’arcone d’ingresso. Le figure dei santi Rufino e Vittorino, Francesco e Chiara, Antonio da Padova e Benedetto, Pietro Martire e Domenico, attribuite ad allievi della scuola giottesca, sono ora state ricomposte. Gli affreschi sono stati montati su un supporto mobile e ancorati alla volta attraverso dei bulloni per consentire ai restauratori di rimuoverli facilmente. Un lavoro presentato ufficialmente mercoledì scorso, proprio nel giorno del quarto anniversario dai crolli che interessarono la Basilica dedicata al Poverello di Assisi. Finito il recupero strutturale, la chiesa era stata riaperta nel novembre del 1999, dopo una vera e propria corsa contro il tempo per evitare che il sacro Convento rimanesse chiuso nell’anno giubilare. E in quell’occasione erano già stati ricollocati al loro posto, in maniera provvisoria, i santi Ruffino e Vittorino. Il recupero dei frammenti originali dei Santi, circa 12 mila rispetto ai 300 mila pezzi complessivi, “è avvenuto con una percentuale variabile tra il 50 e il 60 per cento – ha detto Sergio Fusetti, capo dell’equipe che ha restaurato i dipinti – mentre il 20 per cento della superficie è composto da ‘velature’, più che integrazioni, proprio per dare unitarietà alle sagome. Abbiamo insistito sui fondi azzurri e meno sulla parte figurativa, per l’architettura e i Santi, dove si nota la frammentarietà, anche dal basso. Il fondo ci aiuta a vedere le dimensione esatte dei Santi. Il risultato è buono”. Giuseppe Basile dell’Istituto centrale di restauro e responsabile dei lavori ha posto l’accento sul fatto che con la ricollocazione dei Santi “giunge a compimento un primo segmento di quel generale progetto di ricostruzione della parte di decorazione murale coinvolta nel crollo nei confronti della quale l’atteggiamento più diffuso è stato per lungo tempo, tra gli addetti ai lavori, quello di un radicale scetticismo: in primo luogo su fatto di riuscire a ricostituire anche solo parzialmente quelle immagini e successivamente sulla idoneità di queste a rioccupare lo spazio sulla volta”. Il padre custode della Basilica di San Francesco, Vincenzo Coli, ha parlato di “conclusione della prima tappa del cammino di restauro, da intendere come un segno di speranza”. Intanto prosegue l’opera di ricomposizione dei frammenti della vela di San Girolamo, attribuita a Giotto, che si trova accanto all’arcone con gli otto santi, all’ingresso della chiesa. E’ già stato recuperato il 60 per cento dei frammenti e per Pasqua del 2002 dovrebbe essere concluso il lavoro di restauro. Tempi più lunghi sono previsti per il restauro della vela di San Matteo (opera di Cimabue), che si trova alla sommità dell’altare, per la quale si sta mettendo a punto un progetto di riassemblaggio dei frammenti con il computer. E’ già iniziata l’acquisizione, con strumenti digitali, delle immagini dei frammenti in modo da costituire un archivio virtuale accanto a quello fisico conservato nel laboratorio interno al Sacro Convento.
Gli otto Santi giotteschi sono stati ricollocati al loro posto
Basilica superiore di san Francesco d'Assisi
AUTORE:
R.C.