“Il fatto nuovo è che ci riguarda”: così titolava Gioventù, la rivista della Giac (Gioventù italiana di Azione cattolica) nel 1962, in occasione dell’apertura del Concilio Vaticano II. Nel momento in cui dal melodico si passava al rock, in cui la società, la cultura erano in fermento dopo gli anni di ricostruzione del secondo dopoguerra, anche la Chiesa decise di interrogarsi su se stessa, fece delle scelte coraggiose e innovative, e passò… dal melodico al rock.
Sono passati quarant’anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II. Ascoltare il rock di Joey Ramones che interpreta What a Wonderful World, un classico di Louis Amstrong, è un po’ quello che come Ac vorrebbero proporre i giovani, per i giovani, come approfondimento sul Concilio Vaticano II. Il Vaticano II ha segnato una tappa fondamentale per la Chiesa, ma non solo, ha segnato la storia della società del mondo, e ha segnato anche la storia dell’Azione cattolica che, per rendere attuale il Concilio, per lasciarsi plasmare dal sogno grande scaturito da esso, si è ripensata con coraggio e passione.
La riflessione potrebbe iniziare con un video che, a suon di rock, racconti attraverso immagini e titoli di quotidiani il clima di quegli anni, per poi giungere, attraverso due testimonianze (un parroco che abbia vissuto il passaggio del Concilio Vaticano II nell’ordinarietà della vita di una parrocchia e un laico che sia stato giovane nel periodo del Concilio) a capire come la Chiesa abbia vissuto quel periodo. L’obiettivo deve essere quello di tornare ad ascoltare la profezia del Concilio per poterla reinterpretare oggi.
(Per scaricare la traccia per l’attività vai alla pagina L’Oggi del Concilio)