Due giovani, tante idee, il coraggio di mettersi in gioco, di realizzare qualcosa che trasmetta un messaggio significativo agli altri… e solo 1.000 euro di budget. Questi sono gli ingredienti che hanno permesso a Nicola Santi Amantini e Lorenzo Berti di scrivere il film Non ci indurre in tentazione. Altotiberino il primo, fiorentino il secondo, i due giovani hanno in comune la formazione cinematografica, svoltasi nei cineforum e nei corsi organizzati a San Giustino dall’associazione culturale “Metamultimedia”.
I due hanno già collaborato insieme per altri cortometraggi e il film In The Market, un piccolo successo cinematografico, diretto dal biturgense Lorenzo Lombardi, uscito nel 2011 in oltre 50 cinema italiani. Risultano tra i ragazzi che hanno dato vita, nel 2006, alla piccola società di produzione e distribuzione Whiterose Pictures.
Non ci indurre in tentazione, uscito nelle sale lo scorso 28 marzo, rappresenta la crisi di fede di un seminarista che si chiude “in una sorta di ritiro spirituale” all’interno di una casa, come affermato dal regista Nicola Santi Amantini, che ha aggiunto: “Dietro al film c’è il libro del Qohelet e l’ispirazione derivante dal racconto William Wilson di Edgar Allan Poe. Nella pellicola si ritrovano, però, anche altre simbologie e altri riferimenti”.
Con questo film i due autori hanno voluto affrontare un argomento – la crisi di fede – riguardante un seminarista. Questa, a sua volta, rappresenta un riferimento alla crisi di fede che la società contemporanea sta vivendo. Molte situazioni e tentazioni che vive il protagonista del film diventano allora emblema e paradigma di altrettante situazioni della vita quotidiana.
Non ci indurre in tentazione non vuole essere un semplice passatempo, ma propone alcune questioni allo spettatore che, uscendo dalla sala, “dovrebbe avere alcuni spunti su cui riflettere, sia che sia ateo, abbia una fede tiepida o sia credente” come dichiarato dallo stesso Nicola Santi Amantini. Quest’ultimo, alla sua prima esperienza come regista di un lungometraggio, si è formato come tecnico della fotografia e oltre ad alcuni cortometraggi ha collaborato anche nella realizzazione di alcune scene per il film Twilight.
Avvicinatosi al cinema a 4 anni, grazie alla pellicola Jurassic Park di Steven Spielberg, Santi Amantini ha coltivato la sua passione attraverso la lettura di riviste specializzate e ne ha fatto una professione dopo le scuole superiori (ad indirizzo per il cinema e lo spettacolo), sotto la guida del docente e attore Mimmo Allamprese.