Giocattoli di un tempo in mostra

Promossa dagli 'Amici della Piazza', ha avuto l'apporto della Tela Umbra, che ha messo a disposizione i materiali da gioco realizzati dai bambini nell'ex scuola di Rovigliano e quella della Sm

Affluenza di molti alla mostra dal titolo ‘Come giocavamo’; affluenza di grandi e di piccoli, condotti questi ultimi anche da scuole locali e dei dintorni. Un’esposizione che testimoniava un mondo ben lontano dai video game, dove fantasia e creatività erano alla base del gioco. Si pensa qui soprattutto ai giocattoli ‘poveri’, fatti con materiale reperibile nei luoghi circostanti, quali il legno e le cortecce d’albero. Materiale con cui si riproducevano gli attrezzi da lavoro dell’epoca, fucilini che sparavano ingegnosamente con l’aiuto di una molletta, sorta di strumenti a fiato; e ci sarebbe da aggiungere molto. E poi i giocattoli acquistati, ma dove la fantasia aveva pur la parte predominante, come i teatrini per improvvisare spettacoli. Giochi semplici e spontanei: la corda per saltare, il cerchio; ma anche i cavalli a dondolo, i tricicli e, sogno di qualche privilegiato bambino di un tempo, un’automobilina funzionante a pedali. La mostra, promossa dagli ‘Amici della Piazza’, ha avuto l’apporto della Tela Umbra, che ha messo a disposizione i materiali da gioco realizzati dai bambini nell’ex scuola di Rovigliano e quella della Smai che ha esposto esemplari risalenti al 1940-’60. Ben 35 pezzi, un po’ di ogni tipo, incluso un trenino di notevoli dimensioni, erano ricostruzioni in legno di Silvio Bambini. E parlando di trenini non si può fare a meno di menzionare quello che ha attirato più di ogni altro l’attenzione dei piccoli: l’ingegnosa costruzione dovuta al compianto Amleto Bambini che permetteva, poggiando la mano su una cellula fotoelettrica, di mettere in moto trenini che si incrociavano sulle loro rotaie. Una mostra che ha rappresentato in fondo storia, facendo riflettere sulle trasformazioni avvenute in questo come in altri campi. E che non induce tuttavia a valutare necessariamente come negativi alcuni giochi odierni, a patto che essi non si riducano per il bambino a ricezione passiva, condizionamento unidirezionale delle sue attitudini e capacità.

AUTORE: Eleonora Rose