È rientrata in Italia la “Fiaccola pro pace et Europa una”; sarà nuovamente a Norcia sabato 20 marzo, in attesa del culmine delle celebrazioni, domenica 21, giorno in cui la Chiesa ricorda san Benedetto. Un ritorno, quello dagli Stati Uniti e più precisamente dal New Jersey, che vanta un bagaglio colmo di promesse, patti siglati e incontri, tutti volti al lavoro comune per la pace e la vicinanza per un popolo così fortemente legato alla realtà umbra, vista la presenza di tanti italiani le cui origini sono proprio legate a Spoleto e alla Valnerina. Partita giovedì 11 marzo, la delegazione – guidata dal sindaco di Norcia Gian Paolo Stefanelli, l’arciprete della città mons. Mario Curini in rappresentanza dell’archidiocesi, e il priore dei monaci di Norcia padre Cassian Folsom, con i tedofori: i quattro giovani nursini che hanno costudito la Fiaccola nel viaggio – è stata accolta venerdì 12 presso la Nottingham High School di Hamilton, dove si è tenuta la firma del patto d’intesa tra la cittadina umbra e Hamilton, nelle persone dei rispettivi sindaci, Gian Paolo Stefanelli e Giovanni F. Bencivengo. Era presente anche il Console italiano ad Hamilton. “Ci troviamo qui – ha detto nel suo discorso ufficiale Stefanelli – per condividere un momento significativo: il legame e l’amicizia tra due realtà molto distanti tra loro, ma con radici comuni. Nel nome e nello spirito di san Benedetto, vogliamo valorizzare e affermare la nostra comune identità, approfondire un dialogo fraterno, rinsaldare i rapporti umani ed istituzionali. I nostri emigrati, infatti, sono propulsori in questa terra della nostra cultura, delle nostre tradizioni e della nostra storia. L’insegnamento benedettino è un punto di riferimento prezioso in questo processo di riavvicinamento e di ricostruzione di una casa comune”. Nello stesso giorno, anche la visita al palazzo del Governatorato dello Stato del New Jersey, dove la delegazione nursina si è incontrata con il governatore Chris Christie. Il sindaco Stefanelli lo ha invitato a Norcia. Il Governatore, che è molto legato alla figura di san Benedetto tanto da mandare i suoi figli in una scuola retta dai monaci, ha detto che nella prossima estate sarà in Italia e che probabilmente farà tappa anche a Norcia. Con la messa celebrata dal vescovo di Trenton, mons. John M. Smith, domenica 14 marzo, è terminata la permanenza della Fiaccola nel New Jersey; la delegazione nursina ha partecipato alla celebrazione della messa nella chiesa di S. Gioacchino, quella che una volta era la “parrocchia degli italiani”. “La Fiaccola benedettina – ha detto il presule – ci ricorda l’universalità della Chiesa, cioè che siamo parte della stessa comunità di credenti, pur avendo radici diverse”. Mons. Smith ha anche ricordato come gli emigrati umbri in America “somiglino” a san Benedetto che, pur avendo lasciato la sua terra di origine, Norcia, non l’ha mai dimenticata, facendo tesoro di tutto ciò che aveva appreso. Si è vissuto un momento carico di emozioni e di ricordi: infatti, tutto il quartiere che ruota intorno alla chiesa di S. Gioacchino è stato costruito dagli italiani. Tra questi, moltissimi sono originari della Valnerina, di Spoleto e dell’Umbria. A ricordo di ciò, durante la celebrazione è stata benedetta una lapide in ricordo di padre Pietro Jachetti, frate minore Conventuale di Monteleone di Spoleto, per tanti anni parroco di S. Gioacchino.
Gemellaggio alla luce della Fiaccola
In occasione del viaggio della Fiaccola benedettina in New Jersey, è stato firmato un patto d’intesa tra Norcia e la città di Hamilton
AUTORE:
F. C. e A. F.