Fu il compositore che unì i due mondi

La città di Spoleto commemora il maestro Menotti, per il quale mons. Fontana ha celebrato una messa di suffragio in duomo. I funerali sabato prossimo a Montecarlo

Per volere della famiglia Menotti, i funerali del maestro Gian Carlo Menotti si svolgeranno sabato 10 febbraio, alle ore 10.30, presso la cattedrale di Montecarlo. Il maestro Menotti si trovava infatti, con il suo staff, nel Principato di Monaco per mettere in scena una delle sue opere più famose, La Medium. L’Amministrazione comunale di Spoleto, per dare l’ultimo saluto al grande compositore, ha proclamato il lutto cittadino, in concomitanza con i funerali, ai quali parteciperà una delegazione del Comune di Spoleto e della Regione. Intanto, giovedì scorso al teatro Caio Melisso si è tenuto un consiglio comunale aperto per ricordare la figura del Maestro. Sempre giovedì, in cattedrale l’arcivescovo mons. Riccardo Fontana ha presieduto una messa in suffragio ad otto giorni dalla morte di Menotti. Presenti numerose autorità e cittadini. È stato un personaggio ammirato; durante le conferenze stampa sapeva rispondere con ironia ed eleganza a tutte le domande, anche a quelle più indisponenti, e alla fine del suo discorso c’era sempre una pillola di saggezza. Con lui se n’è andato uno dei più grandi compositori del Novecento, nonché uno dei pochi italiani conosciuti al mondo. Il maestro Gian Carlo Menotti ci ha lasciato mentre il Festival dei Due Mondi si preparava a festeggiare i cinquant’anni di vita; infatti con il concerto del 17 febbraio prossimo, all’Auditorium di via della Conciliazione a Roma inizieranno le celebrazioni per il cinquantenario del Festival. È riuscito a dare notorietà a Spoleto grazie alla sua geniale intuizione artistica. Ora la città di Spoleto si chiede se ci sarà ancora la stessa atmosfera, consapevole che, per forza di cose, il futuro del Festival dei Due Mondi, senza colui che lo ha creato, sarà diverso. Alcune polemiche diffuse sui media non hanno scalfito il legame tra il maestro e Spoleto che continuerà in suo nome a vivere intensamente il festival.

AUTORE: Clelia Loreti