p align=”justify”Si è chiuso, anche quest’anno, “esplosivamente”, nel vero senso del termine, il Festival dei due Mondi, con lo spettacolo pirotecnico nella fantastica cornice della Spoleto notturna. Un Festival che negli ultimi anni aveva visto un deflusso, che nello scorso inverno sembrava non farcela a sbocciare, si è rivelato un successone, come ha affermato lo stesso direttore artistico Francis Menotti nella conferenza stampa del pomeriggio di domenica 18 luglio. “Eravamo in ginocchio – ha affermato – poi, come per magia, tutto si è sbloccato. Sono arrivati gli sponsor, i fondi pubblici e molti artisti di fama mondiale si sono dichiarati pronti a presentare gratuitamente la propria arte: è questo che rende fantastico il Festival”. Ed è vero. Vera anche la presenza di molti spettatori che, provenienti da ogni parte del mondo, anno affollato per quasi venti giorni la cittadina umbra. Un’enorme crescita rispetto alle ultime edizioni. Vera anche la ricchezza degli spettacoli, nonostante le difficoltà nella ricerca degli spazi, e specialmente la mancanza che ha provocato l’assenza del Teatro Nuovo, a causa dei lavori, dove solitamente veniva proposta la lirica. Molta la concentrazione in piazza Duomo, che ha visto il meglio del meglio, con i classici concerti di apertura e chiusura. E proprio quest’ultimo, che ha visto addirittura la carenza di biglietti, ha riscosso critiche altamente positive: il Carmina Burana – uno dei brani più popolari di tutta la letteratura sinfonico-corale del Novecento, a detta degli esperti – presentato dalla Juilliard orchestra e dal coro dell’Accademia nazionale di S. Cecilia. Un festival che ha permesso anche ingressi gratuiti, come il Balletto ispanico della domenica conclusiva. Ecco, il “Festival dei miracoli”! come ha giudicato lo stesso direttore artistico.
Francis Menotti gongola: “Passata la crisi, ora è tutto fantastico”
FESTIVAL DEI DUE MONDI. Spoleto si specchia nel nuovo corso
AUTORE:
(E.R.)