Che le quattro parrocchie in cui si dividono il centro storico e l’immediata periferia di Gualdo Tadino non dovessero più essere considerate come monadi, lo si sapeva ormai da tempo: fu uno dei primi provvedimenti di mons. Domenico Sorrentino, appena entrato in carica, quello di razionalizzare le forze pastorali esistenti, creando un’unità pastorale il cui organo consultivo è il Consiglio pastorale cittadino. Formato dai parroci, dai Salesiani dell’istituto “San Roberto”‘ e da alcuni rappresentanti laici per ogni parrocchia, il Consiglio ha il compito di pianificare le attività dell’anno pastorale gualdese, allo scopo di utilizzare nel modo più efficace le ormai poche forze disponibili nel territorio, nel raggiungimento di quegli obiettivi che, anno per anno, la diocesi si pone per ogni entità territoriale.
Allargato ormai ad oltre una ventina di componenti, l’organismo si è riunito per la prima volta, quest’anno, lo scorso 22 settembre; si riunirà ancora la sera di venerdì 10 ottobre, alle ore 21, presso la sala parrocchiale di Santa Maria Madre di Dio, alla presenza del Vescovo, che esporrà ai delegati le linee programmatiche del nuovo biennio pastorale e studierà assieme al clero e ai laici gualdesi peculiari esperienze pastorali per un territorio così ‘di frontiera’ come il comprensorio gualdese.
Una delle emergenze già evidenziate nella scorsa riunione è la necessità di porre freno alla quasi totale “dispersione religiosa giovanile”, che, eccettuate le proficue esperienze degli scout, dell’Azione cattolica ragazzi e dell’oratorio salesiano, comporta la sparizione di un’intera generazione dai banchi delle chiese. È proprio questo il motivo per cui le attività e le strategie dell’oratorio, già pianificate da tempo, sono state presentate ai delegati nella riunione del 22 scorso e discusse in una riunione specifica che ha avuto luogo lunedì scorso, 6 ottobre, presso l’istituto salesiano, al termine della quale sono state chiarite non poche incognite riguardanti la gestione e l’uso delle strutture.
Fra le novità, un più ampio uso del cinema “Don Bosco” per esperienze di educazione cinematografica, il ritorno della messa oratoriana della domenica mattina e una nuova organizzazione oraria settimanale degli educatori del Movimento giovanile salesiano. D’altro canto, fra le strategie da utilizzare, si punterà particolarmente sul coinvolgimento dei giovani nell’animazione delle liturgie, che li vedono spesso come spettatori passivi ed annoiati.