In città tutti hanno sentito parlare di Fontenuovo, anche chi non l’ha mai visto. Da 120 anni ospita ‘i vecchi’ (oggi si preferisce usare la parola anziani) offrendo un servizio che pur adeguandosi ai tempi è rimasto fedele all’ispirazione originaria. Di questo percorso e di cosa è oggi Fontenuovo parliamo con Pasquale Caracciolo, presidente del consiglio di amministrazione. Fontenuovo è nata come opera di beneficenza. Oggi cosa è? ‘Centoventi anni fa Fontenuovo fu una delle tante opere sociali di assistenza e di carità nate sotto l’impulso di Leone XIII, il papa della Rerum novarum. Allora lo Stato sociale non esisteva e la Chiesa si fece carico degli interventi nei diversi campi del sociale. Oggi non è più così. Lo Stato tutela i suoi cittadini e regolamenta le modalità con cui anche i privati possono svolgere un servizio pubblico. Nello specifico degli anziani sono stati fissati gli standard delle residenze protette. Nel 2003 le istituzioni competenti hanno accertato che Fontenuovo possedeva tutti i requisiti e hanno rilasciato le relative autorizzazioni. Naturalmente è rimasta inalterata la ‘mission’: solidarietà, carità cristiana, amore per le persone, specialmente le più bisognose, servizio alla comunità civile e religiosa. Il motto è: chi ha dà. Chi non ha, qualcuno provvede’. Dal punto di vista della gestione Fontenuovo è un’azienda tra le più grandi di Perugia, che occupa circa 130 lavoratori. Come fa a far quadrare i conti? ‘Fontenuovo appartiene al privato sociale non profit. È un’impresa solidaristica, non ha scopo di lucro. Suo unico obiettivo è di servire bene e con amore le persone anziane e assicurare a tante famiglie un lavoro sicuro, dignitoso e rispettato. Non ricerca il profitto e allo stesso tempo deve far quadrare i conti. Sino ad oggi c’è riuscito. Come? Le convenzioni con l’Asl n’2 per le due residenze di Perugia e Marsciano stabiliscono le regole e i compensi dovuti. Assicurano entrate certe. Ma non basta! A differenza delle analoghe residenze gestite direttamente dalle istituzioni, Fontenuovo non usufruisce di contributi pubblici per le ristrutturazioni straordinarie e ordinarie degli immobili, per l’acquisto degli arredi e delle attrezzature e così via. Per dare un’idea, negli ultimi tre anni sono stati spesi oltre quattro milioni di euro. Ci vengono incontro tanti benefattori: singoli, famiglie, istituzioni come la Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. La ricchezza di Fontenuovo è il capitale umano. Per esempio, il consiglio di amministrazione è composto di persone (professionisti e pensionati) che si assumono tutte le responsabilità (anche civili e penali) che fanno capo ad analoghi organismi aziendali senza alcun compenso o gettone di presenza. C’è la comunità delle suore che svolge un servizio prezioso e insostituibile a costo irrisorio. C’è tanto volontariato gratuito, serio, affidabile, motivato, preparato. Fontenuovo è la dimostrazione tangibile che etica ed economia possono stare insieme’. Come va la Casa di Quartiere ‘Sant’Anna’ di Perugia? ‘La Casa è un diurno che attualmente ospita 40 anziani autosufficienti. È gestita da Fontenuovo in convenzione con il comune di Perugia. Un progetto sperimentale (unico in Umbria) previsto dal Piano sociale regionale. Nel giugno 2006 si farà una verifica e si deciderà come proseguire. L’esperienza sta dando risultati molto lusinghieri. Anzitutto è un esempio virtuoso di come istituzioni, privato sociale e volontariato possono collaborare. Le attività della Casa sono svolte in uno stabile messo a disposizione dal comune che si fa carico anche delle utenze. Nella gestione è direttamente responsabilizzato il volontariato: le Caritas parrocchiali, l’Associazione perugina di volontariato, con un’esperienza magnifica: sono gli anziani ‘ giovani che aiutano gli anziani ‘ anziani. L’esperienza, pertanto, sta andando bene. Con un costo di gestione che è almeno la metà di quello che avrebbe dovuto sostenere direttamente il comune’. Quali sono le prospettive future di Fontenuovo? ‘Termineranno entro l’anno i lavori di ristrutturazione di un’ala di fabbricato della residenza di Perugia. Gli anziani passeranno da 80 a 84. Altri lavori ci attendono per istituire un nucleo di ospitalità per sacerdoti anziani. Alla residenza di Marsciano i lavori di adeguamento sono terminati da oltre un anno e speriamo che, con il buon senso delle istituzioni, entro il 2005 possiamo passare dagli attuali 24 a 30 anziani. L’impegno più rilevante sarà quello di passare dall’attuale regime di convenzionamento a quello di accreditamento. Abbiamo già iniziato il percorso necessario.
Fontenuovo: il futuro non può attendere
La storica residenza per anziani è un piccolo 'miracolo' di non - profit. Bilanci e progetti
AUTORE:
M. Rita Valli