Delle 18 solennità, tra fisse e mobili, che nel tempo passato (non poi così remoto!) scandivano la vita religiosa di Isola Maggiore è rimasta solo questa: la festa del Perdono.
Il ridottissimo numero di abitanti; l’abolizione della parrocchia fatta nel 1982 accorpandola a Vernazzano, non consente più di poter vivere pienamente la vita cristiana a questo piccolo spicchio di terra che emerge dalle acque del Trasimeno e che nel 1211 san Francesco elesse a suo romitorio quaresimale.
L’isola in cui Francesco si ritirò in preghiera
Divenuta immediatamente luogo francescano per eccellenza, si poté gloriare della presenza dei Frati che dal 1250 al 1865 vissero nel Convento minorita a lui dedicato (poi trasformato nell’oramai abbandonato Castello Guglielmi).
Non possediamo grandi notizie di come venisse vissuta nel passato questa “Indulgenza” voluta dal “Tutto serafico in ardore” e concessa da papa Onorio III il 2 agosto 1216.
Ciò che è certo è che sin da quella data anche ad Isola Maggiore si celebrò con fede e devozione questa festa della riconciliazione e del perdono, in forme molto simili a quelle che G.F. Overbek di Lubecca, tra il 1829 ed il 1830, affrescherà sulla facciata della chiesa della Porziuncola, nella quale è raffigurato appunto l’istituzione del Perdono di Assisi.
I frati a Isola Maggiore
Abbiamo solo qualche notizia sulla presenza di numerosi pellegrini ad Isola Maggiore per “piar l’indulgenza del serafico Patre nostro” durante i 17 anni (1444/1461) in cui fu Guardiano del Convento padre Pietro Fratangioli.
Originario di Trequanda vicino Siena, padre Fratangeli, tanto esemplare figlio di san Francesco quanto dotto uomo di lettere e di studio, fu contemporaneo e conterraneo tra gli altri del pittore Sano di Pietro; e non è da escludersi che possa essere proprio sua la committenza del polittico della Vergine con Bambino tra i santi Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Pietro e Paolo, dipinta dal senese nel 1450 per la pieve di san Michele Arcangelo, e del quale oggi sopravvivono (musealizzati) solo la pala centrale ed i medaglioni con gli Apostoli.
Dell’importanza storica di quest’uomo, colto e pio al tempo stesso; che venne insediato Guardiano del Convento di Isola Maggiore il primo maggio 1444 niente meno che da san Bernardino da Siena in persona; morto in concetto di santità ed oggi Beato, è certo che dovrò tornare presto a scrivere! Con l’unità d’Italia e la chiusura del convento con conseguente trasformazione in villa patrizia (castello) non abbiamo più notizie di celebrazioni del Perdono, ma solo di quelle in onore di san Francesco il 4 ottobre.
La celebrazione nel luogo “dello sbarco”
Si dovranno attendere gli anni ’70 del’900 quando il parroco don Giancarlo Giamboni deciderà in accordo col suo popolo di rinnovare questo antico privilegio indulgenziale lucrabile in tutti i luoghi francescani, istituendo la tradizionale celebrazione della Messa sul luogo comunemente detto “dello sbarco”, dove sorge una delle due cappelle dedicate al santo.
Più tardi negli anni a venire, il luogo è stato ampliato creando il grande piazzale dove nel 1982, in occasione delle celebrazioni per l’VIII centenario della nascita del santo, i Frati Minori Conventuali e dell’Ordine Francescano Secolare della Basilica di santa Croce di Firenze fecero porre una statua di bronzo opera dello scultore Sisto Zanetti.
In questo stesso piazzale, a distanza di 50 anni dalla prima volta, ci ritroveremo domenica e lunedì prossimi (1e 2 agosto) in due appuntamenti diversi, tanto al mattino che al pomeriggio, per pregare san Francesco affinché ci ottenga dalla misericordia di Dio la tanto sospirata Indulgenza.
Umberto Benini