Di nuovo a Terni, all’interno dell’Acciaieria, l’ennesimo incidente mortale sul lavoro è costato la vita a un operaio che stava svolgendo lavori per la realizzazione di alcune opere di sicurezza. La ditta appaltatrice era infatti impegnata nella realizzazione di una sorta di sottopasso che, in caso di emergenza, avrebbe consentito agli addetti al reparto Pix nell’area dell’ex ‘Terninoss’ di utilizzarlo come via di fuga verso l’esterno. E ancora una volta torna prepotente alla ribalta la questione della sicurezza dei lavoratori. ‘Sembra una maledizione ‘ ha sottolineato il sindaco di Terni Paolo Raffaelli – ma non possiamo né dobbiamo considerarla tale. Le parole non servono se non per esprimere il cordoglio alla famiglia’ed ai colleghi di lavoro di Umberto Aloe, e anche per ricordare che abbiamo sottoscritto in modo solenne e con intenzioni serie e concrete un patto per la sicurezza che è impegnativo per tutti. Dobbiamo far vivere questo strumento di prevenzione degli infortuni, di tutela sociale e dei diritti, con iniziative di effettivo controllo e di permanente vigilanza degli appalti, delle condizioni di sicurezza delle ditte, oltre che di sicurezza nei reparti produttivi.’opo la firma del protocollo sulla sicurezza, questa è una responsabilità condivisa: le istituzioni hanno una parte di questa responsabilità ed intendono assumersela’. Ad un impegno comune per risolvere il problema ha fatto riferimento anche il presidente della Provincia di Terni Andrea Cavicchioli, ricordando come sia necessario ‘sollecitare atti concreti che riguardano il percorso condiviso quale risposta concreta per stroncare questa triste catena d’incidenti’. I lavoratori del settore metalmeccanico ed edile hanno scioperato per manifestare la loro solidarietà. Ferma e decisa la reazione dei sindacati unitari, che invitano ad una maggiore vigilanza sul sistema degli appalti, evidenziando ‘la mancata applicazione dei dispositivi di messa in sicurezza dei cantieri e degli impianti’. La situazione viene definita inaccettabile dai sindacati, che chiedono ‘il massimo sforzo per il rispetto assoluto delle norme di legge vigenti, in particolare degli impegni assunti con la firma del protocollo per la sicurezza, ma anche rilanciando una profonda modifica della cultura d’iimpresa che rimetta al centro il valore della sicurezza e del lavoro come fattore strategico’. ‘Una nuova cultura del lavoro che rispetti ogni persona e la dignità di ogni lavoratore è quella che deve nascere da queste tragedie – è stato il commento del vescovo Vincenzo Paglia -. Ogni ritardo, ogni leggerezza, ogni rassegnazione ci rende complici della morte’.
‘Fermiamo la maledizione!’
Terni: ennesima morte sul lavoro
AUTORE:
Elisabetta Lomoro