Una nuova famiglia ci accompagna nella lettura della Parola domenicale in questo tempo di Quaresima. Nel ringraziare i coniugi Giovannini-Tomassoni che hanno curato la rubrica nelle settimane passate, andiamo a conoscere Daniela Saetta e Massimo Roscini.
“Siamo sposati da quasi trent’anni – si presentano. – Le nostre strade si sono incrociate quando, dopo la prima giovinezza vissuta da entrambi nell’assoluta assenza di Dio e nella ricerca della felicità attraverso una serie di esperienze che non hanno portato gioia ma solo ferite, abbiamo avuto la grazia di un incontro personale con Dio e di essere conquistati dal Suo amore. Avevamo rispettivamente 17 anni (Daniela) e 20 anni (Massimo)”.
“Sempre per grazia – proseguono -, la nostra esperienza di Cristo si è in breve radicata attraverso la Chiesa, grazie anche all’esempio e all’aiuto di fratelli della comunità Magnificat di Perugia, di cui siamo membri, dei Pastori della diocesi e di alcuni sacerdoti”. E l’inizio dell’avventura di coppia? “All’età rispettivamente di 21 e 22 anni ci siamo innamorati l’uno dell’altra, ci siamo fidanzati, e pochi anni dopo ci siamo sposati. La nostra è una famiglia come tante, certamente non migliore di altre, anzi spesso segnata da incomprensioni interne e in cui non sono mai mancate difficoltà. Eppure, come è vero che i problemi ci sono sempre stati, è altrettanto vero che nella nostra relazione di coppia e nella nostra famiglia la presenza di Dio non è mai venuta meno e che il Suo amore misericordioso ci ha sempre sostenuto, a volte rialzato, spesso incoraggiato”.
Com’è la vostra vita familiare oggi? “Abbiamo tre figli ormai grandi – rispondono -, con i quali ci vedete in questa foto di circa quattro anni fa, perché oggi due di essi hanno preso la loro strada. Gloria, la più grande, è novizia in un monastero di Clarisse, e Stefano si è sposato con Letizia e presto ci darà la gioia di diventare nonni. Francesca, invece, la simpatica di casa, ha 20 anni, frequenta l’Università e vive con noi. Assieme alle semplici riflessioni che faremo in queste settimane, vogliamo portare la testimonianza della bellezza della Parola di Dio che ha ferito e sempre continua a ferire il nostro cuore”.