Da una parte c’è l’invito ad usare i mezzi pubblici, dall’altra servizi che non corrispondono alle esigenze dei cittadini. Il caso della stazione di Fossato di Vico, ignorata dagli Eurostar, ha portato alla mobilitazione di istituzioni e cittadini e alla costituzione del comitato “Bacino Gubbio-Urbino” coordinato dal fondatore, Giovanni Orienti. Lo abbiamo intervistato. Il 10 novembre avete avuto un incontro con Trenitalia. Avete avuto ascolto? “Il Comitato è una voce seria ed autorevole, perché fa proposte realistiche e ‘scientifiche’, senza sconvolgere l’assetto orario e le coincidenze. Per questo, il 10 novembre abbiamo ottenuto per il nuovo orario l’anticipo di un rapido da Ancona e di un pullman sostitutivo da Foligno, così da garantire non poche coincidenze per varie destinazioni”. Quali obiettivi vi siete posti? “Innanzi tutto vogliamo ottenere il superamento dell’isolamento socio-economico della fascia appenninica, da Urbino fino a Gualdo Tadino, e l’unico modo è farlo in maniera eco-cocompatibile, potenziando i trasporti pubblici”. Quali iniziative ha promosso in passato? Quali sono in preparazione? “Le iniziative passate erano solo incentrate sul ripristino delle fermate Eurostar. Strada facendo, ci siamo accorti che la stazione di Fossato era stata abbandonata soprattutto dal trasporto locale. Quindi, ottenuto un primo risultato grazie all’interessamento anche di politici locali, abbiamo cercato di occuparci della catena di trasporti, di cui la stazione era solo l’ultimo anello. In questo sistema, una parte del leone la svolge lo scalo merci di Gualdo, vitale per la rinascita economica della fascia: nel 1999 vi transitava circa il 60% del traffico merci di tutta l’Umbria”. Come vede l’ipotesi della deviazione del percorso della linea ferroviaria Ancona-Roma? “Mi pare sia ormai un progetto superato, che, tra l’altro, non condividiamo. Se c’è da spostare qualcosa, è il tratto a mezza costa dopo Gualdo Tadino, facendo una stazione possibilmente unica (Fossato + Gualdo + Gubbio) a Crocicchio”. Quali vantaggi ci sarebbero, secondo lei, nel mantenere e, anzi, potenziare la linea ferroviaria attuale? “La sopravvivenza economica della fascia, perché le strade da sole non sono sufficienti; anche se il completamento della Flaminia e il futuro collegamento con Perugia saranno una bella realtà”. Quali sono gli svantaggi che i pendolari subiscono dall’attuale orario ferroviario? “Alcuni esempi. Da Ancona non si raggiunge Fossato dalle 09.20 alle 12.45. Il ‘Tacito’ per/da Milano (mattina e sera) non si prende senza raggiungere con i propri mezzi Perugia o Foligno. In generale, gli Eurostar non fermano e spesso, in serata, è necessario farsi venire a prendere da qualcuno a Foligno o Fabriano, perché non ci sono nemmeno pullman di linea. Assurdo”. Su quali punti il Comitato terrà duro e non mollerà la presa? “Dagli enti pubblici chiediamo più impegno, anche se il sostegno di Gubbio e l’intervento presso il Ministro dell’on. Ghirlanda sono stati pregevoli. Dalla gente ci aspettiamo più interesse e meno apatia. Da Trenitalia pretendiamo una valutazione meno commerciale della tratta Foligno-Fabriano, il ripristino di tutti gli Eurostar e un sistema integrato di trasporti, più efficiente e decoroso”.
Fascia appenninica chiama Trenitalia
Parla il fondatore del comitato “Bacino Gubbio - Urbino”
AUTORE:
Pierluigi Gioia