Famiglie senza lavoro: non le lasceremo sole

Questa domenica in tutte le parrocchie dell’Umbria la quinta raccolta a favore del Fondo di solidarietà che finora ha aiutato 2.300 famiglie

famiglia-figliDomenica 15 marzo in tutte le parrocchie delle otto diocesi dell’Umbria si terrà la quinta raccolta per il “Fondo di solidarietà”, che raccoglierà non solo offerte in denaro indispensabili per continuare a dare speranza alle famiglie nel bisogno, ma anche e soprattutto testimonianze di carità.

“L’iniziativa – dicono gli operatori delle Caritas diocesane, a cui è affidata gran parte della gestione del Fondo – ha dato la possibilità di conoscere, in sei anni, tanti volti e le loro storie. Uomini e donne, adulti e adolescenti, giovani e anziani, che in differenti e toccanti modi e forme hanno voluto dire il loro grazie per l’aiuto ricevuto. Ne raccontiamo una particolarmente significativa, quella di una giovane madre. Poco dopo l’ultima erogazione del Fondo in suo favore, ha voluto ricambiare l’aiuto presentandosi una mattina al ‘Villaggio della carità – Sorella Provvidenza’ della Caritas di Perugia con un cesto pieno di ortaggi del suo orto per gli ospiti di questa struttura di accoglienza”.

“In un periodo – ha detto il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti – in cui il welfare è in grande sofferenza, l’impegno della Chiesa nel sociale non vuole essere di colonizzazione della società, ma supplire alle istituzioni attraverso segni di vicinanza materiale e umana a quanti si trovano a vivere una situazione familiare difficile”. È proprio questa, in sintesi, la finalità per la quale, all’inizio della primavera di sei anni fa, i Vescovi dell’Umbria diedero vita al Fondo di solidarietà a favore delle famiglie in difficoltà per la perdita del posto di lavoro a causa della crisi.

I presuli indissero in tutte le parrocchie della regione il 29 marzo 2009 la prima raccolta, con la consapevolezza che non avrebbe potuto risolvere tutti i problemi delle famiglie (nella maggior parte dei casi, il sostegno non supera i 300 euro mensili per un massimo di sei mesi). È soprattutto una testimonianza per dire che c’è qualcuno vicino a queste famiglie, non lasciate sole di fronte alla difficoltà di pagare il mutuo, l’affitto, le utenze domestiche, le spese scolastiche o fronteggiare una grave malattia o un lutto improvviso.

Questa iniziativa sociale della Chiesa umbra si è rivelata anche una valida forma di “pedagogia della carità”, nel momento in cui non si è limitata alla “semplice” sensibilizzazione a donare offerte in denaro, ma ha portato i beneficiari del Fondo a diventare coscienti dell’aiuto che ricevono, fino al punto da rinunciarvi (l’hanno fatto più di 70 famiglie) nel momento in cui i loro problemi si risolvevano, così da permettere ad altri di accedervi.

Riccardo Liguori

Rendiamo contagiosa la solidarietà!

La drastica diminuzione dei posti di lavoro, l’impoverimento crescente del ceto medio, l’assottigliarsi delle possibilità occupazionali per i giovani – negando loro ogni aspirazione a un giusto protagonismo – sono tutte realtà tristemente vive nei nostri territori e nelle nostre comunità. Gli ammortizzatori sociali e il sistema di welfare non sono più sufficienti a tamponare le esigenze economiche legate alla soddisfazione dei bisogni primari e molte, troppe famiglie, sempre di più ‘indigene’, ci chiedono aiuto per mangiare, per riscaldarsi, per avere luce e acqua. Abbiamo sempre aperto il nostro cuore ai loro bisogni e continueremo a farlo, con umiltà, dedizione ed amore. Più volte abbiamo ringraziato i tanti benefattori del Fondo, ma il mio più grande desiderio è vedere che la solidarietà di taluni diventi contagiosa per molti, affinché le nostre diocesi diventino isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza.

Giorgio Pallucco
delegato regionale Caritas

 

vescovo-BassettiL’invito dei Vescovi

I Vescovi delle Chiese dell’Umbria hanno deciso di aiutare le famiglie colpite dalla perdita del lavoro attraverso una nuova colletta per il Fondo di solidarietà. La crisi sta provando duramente la nostra regione, e il Fondo è un segno tangibile per chi ha perso speranza. Dal 2010 ad oggi sono stati raccolti 3.322.230,84 euro, con i quali si sono sostenute 2.308 famiglie umbre impoverite dalla disoccupazione. La colletta, cari fratelli, ci aiuti a vivere la Quaresima come un tempo di sobrietà e di attenzione alla sofferenza degli altri, sollecitando ogni uomo e donna a prendersi cura, con questo gesto concreto, di tante famiglie nella sofferenza.

Gualtiero card. Bassetti
Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve