“Tra un teologo che fa il filosofo e un filosofo che fa il teologo, mi resta poco da dire”. Così ha ironizzato il vescovo diocesano, mons. Domenico Sorrentino, durante la presentazione del suo libro Chiesa come famiglia. Una via di rinnovamento della parrocchia: le Comunità Maria – Famiglie del Vangelo, presentazione che si è tenuta presso la sala multimediale dell’oratorio “Don Bosco” di Gualdo Tadino venerdì scorso, 17 ottobre. La battuta era diretta ai due precedenti relatori, il parroco della basilica concattedrale di San Benedetto, don Gian Battista Brunetti, e al prof. Antonio Pieretti, ordinario di Filosofia morale presso l’Università di Perugia. Il primo, infatti, per dimostrare la reale portata della crisi culturale in cui versa oggi il concetto di “famiglia”, aveva effettuato un sintetico ma efficace excursus filosofico partendo da Pascal e soffermandosi soprattutto su Newton, per quindi giungere alla New Age, all’indifferentismo e al sincretismo che oggi è imposto dai social network e dai mass media. Il secondo, invece, dando un taglio prettamente teologico al suo intervento, aveva dimostrato come la famiglia sia “immagine” della Trinità e come la Sacra Famiglia sia il prototipo della famiglia stessa, oggi soggetta a un attacco culturale su più fronti.
Alle due interessanti relazioni ha fatto seguito la precisazione del Vescovo, che ha sottolineato come il fulcro attorno al quale ruota il suo saggio non sia proprio la famiglia, ma la Chiesa, intesa nella sua primigenia essenza, che è soprattutto quella di “comunità di affetti”. La vera esigenza di oggi – ha sottolineato mons. Sorrentino – è, infatti, che la Chiesa torni a operare come nei primi secoli della sua formazione, quando seppe porre un efficace baluardo alla decadenza morale della società romana grazie alla ‘rete di affetti’ che seppe creare all’interno delle prime comunità. Oggi, alla crisi morale e materiale che ci avvolge, la Chiesa deve rispondere allo stesso modo, tornando a essere “comunità di affetti” e dando “calore umano e autenticità” a quanti si smarriscono nei meandri della società consumistica e nel qualunquismo culturale. La proposta – portata avanti dal Vescovo stesso – delle Famiglie del Vangelo, sotto questo punto di vista, può rappresentare davvero un baluardo contro la progressiva secolarizzazione dell’Occidente e, dal punto di vista pastorale, un valido supporto che renda più efficace l’azione evangelizzatrice delle parrocchie e delle diocesi.