Il convegno regionale sulla famiglia è alle porte. Per quasi due anni la Pastorale familiare dell’Umbria ha lavorato per preparare l’evento ecclesiale. Le linee guida sono state date dai Vescovi, in particolare da mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio, che della famiglia ha la delega; il passionista padre Luciano Temperilli, direttore dell’ufficio regionale per la Pastorale familiare, e mons. Vittorio Peri, delegato dei vescovi per l’organizzazione del Convegno, hanno predisposto l’impalcatura teologica e spirituale dell’assise. Ma accanto ai Vescovi e ai sacerdoti si è mossa anche un’importante squadra di laici, un gruppo di famiglie motivate, volenterose di creare un clima di fraternità. Punto di riferimento sono stati i coniugi spoletini Letizia ed Elio Giannetti, condirettori della Pastorale familiare regionale. Li abbiamo incontrati nella loro casa e con loro abbiamo cercato di capire il percorso fatto per arrivare al Convegno. Come prima cosa ci hanno parlato dello splendido clima che si è creato con padre Temperilli e con mons. Peri: ‘Abbiamo formato una vera famiglia, senza distinzione di ruoli. I sacramenti di cui siamo espressione ‘ ordine sacro e matrimonio ‘ non hanno mai prevaricato uno sull’altro’. I Giannetti, dal giro fatto nelle diocesi e dal lavoro della Commissione, fanno emergere che le famiglie umbre sono alla ricerca di una spiritualità perduta. ‘I coniugi che abbiamo incontrato – affermano – non ci hanno chiesto tanto di parlare dei problemi che la famiglia oggi si trova ad affrontare, quanto di aiutarli a riscoprire la famiglia come progetto di Dio. È così che i problemi possono diventare delle opportunità; è così che la famiglia diventa il luogo della sfida, luogo dove si interpreta l’amore in modo diverso, luogo che genera senso, che poi si espande a tutta la società’. Mancanza di lavoro, difficoltà economiche di arrivare alla fine del mese, educazione dei figli… e l’elenco potrebbe ancora continuare… sono le sabbie mobili sulle quali le famiglie si trovano a camminare quotidianamente. ‘Le sfide – dicono i Giannetti – si possono affrontare solo se le relazioni tra i coniugi fanno un salto di qualità: dall’amore naturale si deve passare all’amore nella carità. Se non comprendiamo questo, i problemi non si risolveranno mai: tutto è vecchio, tutto fritto e rifritto. Con le famiglie umbre incontrate abbiamo ragionato in questa direzione, riscontrando da parte loro un grande entusiasmo. È come se si fosse aperta in loro una nuova speranza’. Il Convegno e la conseguente azione della Pastorale familiare deve tener conto di un nuovo clima sociale e culturale in cui c’è una disconnessione nelle relazioni e molta frammentarietà. ‘La gente oggi – affermano i condirettori della Pastorale familiare regionale – non sente più il significato di istituzione, tra cui il matrimonio come concepito nel passato. L’unica cosa che rimane è la spiritualità. L’uomo cerca di andare in fondo a sé stesso, alla ricerca dei valori. Noi cristiani siamo chiamati a costruire, partendo dalle relazioni, qualcosa di nuovo; non dobbiamo essere nostalgici di ciò che è stato. C’è necessità di un sussulto evangelico, la nostra azione deve pescare nel Vangelo’. Le famiglie umbre hanno iniziato un nuovo cammino per cercare di mettere in luce l’amore di Dio che è in loro. Questa è la via per costruire una famiglia aperta alla Chiesa e alla società.
Famiglie a Convegno. Per ritrovare Dio
Un 'Bilancio preventivo' dell'evento, fatto dai coniugi Giannetti, condirettori della Pastorale familiare regionale
AUTORE:
Francesco Carlini