È una dura giornata di lavoro quella che si prospetta al presidente della III commissione (Sanità e servizi sociali) del Consiglio regionale, Enzo Ronca. Martedì, assemblea tutto il giorno. Ma trova uno spazio per parlare con La Voce sulla nuova legge regionale sulla famiglia. “Il 1° ottobre – dichiara – all’ordine del giorno come primo punto c’è il progetto di legge sulla famiglia avanzato dal Forum delle associazioni familiari dell’Umbria”. Ma al Forum, che parla per bocca del suo presidente Simone Pillon, questa notizia sembra non bastare, quindi ha messo in cantiere altre iniziative a sostegno della proposta di legge. “Siamo costretti a lanciare una pesante campagna di pressione sulle istituzioni umbre”, esordisce Pillon. Che continua: “La nostra proposta di legge regionale sulla famiglia è stata depositata più di un anno fa, insieme a 12 mila firme. Tuttavia, nonostante lo Statuto regionale preveda che le proposte popolari di legge siano messe all’ordine del giorno entro 6 mesi, ad oggi ancora non si è iniziato l’esame. Per sollecitare, il Forum ha anche inviato una lettera raccomandata ai presidenti Lorenzetti, Bracco e Ronca, ma sembra che nulla si muova”. Dura protesta, dunque, nei confronti del Consiglio regionale. Lo stesso Ronca non sa cosa aspettarsi dalla riunione di commissione del 1° ottobre. Pur sapendo perfettamente perché. Il punto, infatti, è che alla sinistra più estrema e laicista la proposta del Forum non piace affatto e vorrebbe, sin dall’articolo 1 della nuova legge, equiparare la famiglia alle coppie di fatto. “Il nostro statuto regionale – commenta Ronca – in effetti offre la possibilità di ampliare il concetto di famiglia”. Cosa tenterà allora il presidente Ronca nella commissione mattutina del 1° ottobre? “Cercherò, come sto facendo da tempo, di costruire un percorso positivo, partendo dalla proposta del Forum delle associazioni familiari e apportando qualche modifica condivisa”. Nel frattempo, sembra che Ronca sia riuscito a convincere sia il centrodestra, sia il Partito democratico, a ritirare il proprio disegno di legge sulla famiglia: l’obiettivo sarebbe quello di discutere su unico testo, quello del Forum, appunto. Ma “il passaggio” è stretto e Ronca ne è consapevole, al punto che sull’argomento descrive come “molto variegate” le posizioni all’interno della commissione che presiede. Si sta pure pensando di far marciare due proposte di legge distinte, una sulla famiglia e l’altra sulle coppie di fatto. In Toscana, fa notare Pillon, “la legge regionale sulla famiglia, voluta dai cattolici, non è passata”. E fa due considerazioni. “La prima è che, di solito, quello che avviene in Toscana dopo due minuti accade ‘idem con patate’ anche in Umbria. La seconda è che, in Toscana, il Partito democratico, astenendosi dal voto, ha fatto una figura meschina: una mossa di una povertà intellettuale non degna di un grande partito. L’Umbria, fra l’altro – conclude Pillon -, non ha mai fatto politiche in favore delle famiglie; semmai pratica qualche intervento di politica sociale che nutre più che altro una macchina burocratica che brucia quelle risorse in teoria destinate alla famiglia. E poi, a me va benissimo se altri vogliono fare una legge regionale per le coppie di fatto: ma, almeno, che inizino a raccogliere le firme dei cittadini… Noi siamo arrivati a 12 mila. Le loro, dove sono?”.
Famiglia: la legge tarda
Il 1° ottobre la legge sulla famiglia verrà discussa in III Commissione regionale
AUTORE:
Paolo Giovannelli