Esploratori del Continente web

Mass media. Si aprirà presto il grande convegno Cei “Testimoni digitali”

“È un modo differente, quello con cui dobbiamo cercare di abitare il ‘Continente digitale’. Non essere semplici passeggeri di una metropolitana affollata, ma cogliere le possibilità offerte da questo contesto per comunicare e stringere rapporti umani”. In vista del convegno Cei “Testimoni digitali. Volti e linguaggi nell’era crossmediale”che si tien a Roma la prossima settimana, abbiamo rivolto alcune domande a Franco Mugerli, presidente del Copercom – Coordinamento associazioni per la comunicazione (www.co-percom.it) che riunisce 26 realtà associative a livello nazionale. Il Copercom è impegnato nell’“affermazione della dignità e dei diritti della persona e della famiglia nel campo della comunicazione sociale”. Un compito gravoso, di fronte alla sfida del Continente digitale.“L’espressione ‘Continente digitale’ indica che siamo solamente all’inizio di una grande esplorazione. Si tratta di utilizzare i media per trasmettere l’umanità di cui siamo portatori. La tutela della dignità e dei diritti della persona umana è il compito fondamentale dei nostri media, ancor prima di ciò che essi intendono affermare come contributo al dibattito culturale. La prassi comunicativa adottata dai grandi media, infatti, tende a privilegiare una comunicazione basata sull’immediatezza, da consumare e dimenticare in breve tempo. Per questo non è soltanto questione di contenuti ma di modalità attraverso le quali l’immagine della persona viene proposta”. Qual è il contributo del Coordinamento per la formazione di animatori della cultura e della comunicazione?“Dalla fine del 2005, il Copercom ha avviato un laboratorio ‘Animatori cultura e comunicazione’ in collaborazione con l’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, con l’obiettivo di offrire una risposta operativa alle indicazioni e alle attese del direttorio Comunicazione e missione. Accanto al momento formativo vero e proprio, si è scelto di valorizzare micro progetti direttamente sul territorio. La finalità è quella di affiancare gli animatori affinché possano vivere la realtà complessa della comunicazione, nella famiglia e nella comunità, in maniera sempre più cosciente e costruttiva”. I nuovi media aprono strade inedite per i comunicatori di oggi. “L’interazione continua tra i media digitali è lo scenario che abbiamo davanti, una babele di linguaggi dove la comunicazione deve essere una risorsa per la persona. Tutto ciò rilancia l’opportunità che il singolo possa diventare sempre più protagonista nell’utilizzo dei media. La scommessa è sulla capacità di uso responsabile da parte dell’utente delle grandi potenzialità offerte dai nuovi media”. I minori sono particolarmente esposti ai rischi della Rete. Quali forme di prevenzione e tutela si possono adottare? “A livello pubblico, il grande dibattito ruota attorno a posizioni opposte: c’è chi dice che non si possono mettere bavagli alla Rete, e chi invece vorrebbe porre limiti restrittivi. Naturalmente non si può pensare ad uno scenario censorio, in particolare per quanto riguarda internet. Tuttavia, sono evidenti i rischi preoccupanti che derivano dal Web. Da un lato, dunque, bisogna stimolare una maggiore consapevolezza nel saper discernere; dall’altro, è opportuno prendere atto del fatto che gli adulti non possono accompagnare i minori in ogni instante. Oltre ad accorgimenti pratici, come posizionare il computer in casa dove ogni tanto sia possibile controllare, si registrano numerose iniziative di carattere europeo per un utilizzo sicuro di internet. Al contempo, però, è necessario responsabilizzare gli operatori del settore e stabilire codici di salvaguardia della sicurezza e della tutela dei dati personali dei minori”. IL CONVEGNO – come iscriversiLa Rete sta cambiando non soltanto il nostro modo di informarci e di comunicare ma anche le nostre relazioni affettive. Questa consapevolezza porta la Chiesa ad interrogarsi sulla potenzialità che il “Continente digitale” offre anche all’annuncio del Vangelo. È questa la frontiera sulla quale si muoveranno oltre 1.200 persone provenienti dalle 227 diocesi italiane per prendere parte al convegno nazionale “Testimoni digitali: volti e linguaggi nell’era crossmediale” che si terrà a Roma dal 22 al 24 aprile. Il convegno è promosso dalla Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali ed è organizzato dall’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali e dal Servizio nazionale per il Progetto culturale della Cei. La giornata conclusiva si svolgerà nell’aula Paolo VI in Vaticano per l’udienza di Benedetto XVI ai partecipanti. All’incontro con il Papa sono attesi circa 8.000 operatori della comunicazione e della cultura delle 36.000 parrocchie presenti sul territorio italiano. Dalle diocesi umbre sono attese un centinaio di persone grazie all’organizzazione promossa dalla Commissione Ceu per le comunicazioni sociali. Per chi volesse partecipare c’è ancora tempo, fino a lunedì 19 aprile, iscrivendosi sul sito www.chiesainumbria.it.