Oggi ogni opera di educazione sembra diventare sempre più ardua e precaria. Si parla perciò di una grande emergenza educativa’. È stato il tema affrontato dalla diocesi di Roma nel suo convegno annuale la settimana scorsa, a cui Papa Benedetto ha portato il suo autorevole contributo che vale non solo per la diocesi di Roma ma anche per le nostre comunità. Siamo all’inizio dell’estate, che provvidenzialmente ci offre opportune occasioni di positivi incontri con i ragazzi, particolarmente con gli adolescenti; campi scuola, oratori aperti, gruppi estivi (Grest) costituiscono ormai da tempo preziose esperienze educative che, vissute in un clima di serena amicizia, non mancano di dare i loro frutti. Cresce da più parti la domanda di un’educazione autentica e la riscoperta del bisogno di educatori che siano davvero tali. ‘Lo chiedono – si è ribadito a Roma – i genitori, preoccupati e spesso angosciati per il futuro dei loro figli, lo chiedono tanti insegnanti che vivono la triste esperienza del degrado delle loro scuole, lo chiede la società nel suo complesso perché vede messe in dubbio dalla crisi della educazione le basi stesse della convivenza’. Se è vero che molte famiglie si sentono impreparate al compito educativo, e non mancano quelle che sembrano non interessate all’educazione cristiana dei loro figli, raramente però si incontrano genitori che siano del tutto indifferenti riguardo alla formazione umana e morale dei figli, e quindi non disponibili a farsi aiutare in un’opera educativa che essi stessi avvertono come sempre più difficile. ‘Si apre davvero uno spazio di impegno e di servizio per le nostre parrocchie e per le nostre organizzazioni giovanili, tanto più se si pensa che l’impegno estivo prepara, facilitandolo, il lavoro del nuovo anno pastorale… Man mano che i ragazzi crescono – ha detto il Papa entrando nel discorso dell’adolescenza – aumenta naturalmente in loro il desiderio di autonomia personale, la presa di distanza critica dalla propria famiglia. Si rivela allora particolarmente importante quella vicinanza che può essere assicurata dal sacerdote, dalla religiosa, dal catechista o da altri educatori capaci di rendere concreto per il giovane il volto amico della Chiesa e l’amore di Cristo… Quando avvertono di essere rispettati e presi sul serio nella loro libertà, gli adolescenti e i giovani, pur con la loro incostanza e fragilità, non sono affatto indisponibili a lasciarsi interpellare da proposte esigenti, anzi si sentono attratti e spesso affascinati da esse’. A questo punto il Papa stimola a rinnovare al Signore, con umiltà e fiducia, la richiesta di operai per la sua messe. ‘In maniera sempre delicata e rispettosa, dobbiamo rivolgere un peculiare invito alla sequela di Gesù a quei giovani e a quelle giovani che appaiono più attratti e affascinati dall’amicizia con Lui. Sappiamo bene che in questo campo sono decisivi la preghiera e la qualità complessiva della nostra testimonianza cristiana, l’esempio di vita dei sacerdoti e della anime consacrate, la generosità delle persone chiamate e delle famiglie da cui esse provengono’.
Emergenza educativa
Parola di Vescovo
AUTORE:
' Pietro Bottaccioli