Elezioni universitarie: al voto il 15% degli studenti per eleggere i propri rappresentanti

'Consiglio', questo sconosciuto

‘Ho preso coscienza dell’università’. Con queste parole una studentessa universitaria, Carla Murgia, ha espresso i risultati ottenuti, a livello personale, in due anni da rappresentante al Consiglio di Intercorso di Filosofia. Un’esperienza formativa che le ha permesso di dialogare direttamente con i professori e di comprendere più a fondo una realtà che rimane spesso sconosciuta in molti dei suoi aspetti più importanti. ‘Nel contesto pur limitato del Consiglio di Intercorso (dove si provvede all’organizzazione e al coordinamento dell’attività didattica, sotto il profilo delle modalità di svolgimento e dei contenuti) ‘ ha proseguito ‘ ho svolto anche un lavoro di pubblica utilità: già la semplice presenza, come testimonianza diretta di quello che viene deciso nelle riunioni, è stata per me un dovere imprescindibile.’ Come tutte le altre liste, anche la sua Universitas si era proposta incentrando la sua propaganda su problemi pragmatici piuttosto che su linee o ideologie politiche, mirando così a conquistare l’elettore sul campo delle sue necessità più immediate, dalle tasse ai trasporti, dall’edilizia alla didattica. ‘Siamo un gruppo aperto ‘ ci ha spiegato ‘ nato per iniziativa di alcuni amici di Comunione e Liberazione, ma non ci caratterizziamo con una specifica ideologia, in quanto risulterebbe un’esperienza chiusa, mentre noi puntiamo alla concretezza’. Programmi che però non hanno convinto la grande maggioranza degli studenti, se è vero che i ‘disinteressati’ sono stati l’84,19 % del totale: un dato pesante che evidenzia da un lato una radicata sfiducia negli organi rappresentativi, dall’altro un diffuso disinteresse su questioni fondamentali, che riguardano la vita di ogni universitario. Neppure un lontano richiamo a ‘fedi’ politiche è riuscito a smuovere le coscienze: Alleanza Universitaria e la coalizione di sinistra (raccolta tutta in un esemplare listone unico) si sono presentate con programmi di ampio respiro, sia sul fronte interno che su quello esterno, puntando anche sulla continuità con il precedente biennio, ma hanno saputo attirare solo i ‘fedelissimi’, rimasti attaccati alle bandiere. Queste due liste si sono comunque spartite la maggioranza dei posti nel Consiglio degli studenti, l’organo rappresentativo della componente studentesca (4 eletti per le Facoltà con il maggior numero di iscritti, 2 per le altre) che svolge funzioni propositive, consultive e di controllo. In particolare, – si legge nello Statuto d’Ateneo ‘ ‘il Consiglio degli studenti formula proposte o esprime pareri in merito al regolamento didattico, alla determinazione delle tasse universitarie e delle relative esenzioni ed agevolazioni, ai criteri di valutazione e alla gestione degli scambi con altre Università’. Le proposte formulate, secondo le modalità previste dal Regolamento generale di Ateneo, sono sottoposte al competente organo di governo, che le può respingere solo con deliberazione motivata. Un’occasione che non può essere sprecata, perché è possibile ottenere risultati, come ci ha assicurato Giuseppe Tagliavia, rieletto al Consiglio di Facoltà di Lettere e Filosofia: ‘Tra le altre cose, siamo riusciti a far approvare uno stanziamento di 20 mila euro per l’acquisto di libri per la nostra biblioteca, ma sarebbe possibile fare molto di più. Il problema è che in due anni di consigli non sono mai stati presenti più di cinque rappresentanti’.

AUTORE: Fabrizio Angeli