In una regione per certi versi restia al cambiamento, resiste ancora la dialettica centrodestra- centrosinistra. Questo, in sintesi, il pensiero della prof.ssa Chiara Moroni, docente di Comunicazione politica all’Università della Tuscia di Viterbo e ospite frequente della rassegna stampa in onda tutte le mattine su Umbria Radio. “È lo specchio di quello che è successo anche il 4 marzo: il M5s qui non sfonda come in altre regioni”, dice. Il riferimento è ai ballottaggi di Spoleto e Umbertide, che vedranno protagonisti il 24 giugno esponenti di centrosinistra e centrodestra.
Diverso invece il caso di Terni: “A Terni i grillini hanno avuto più successo (anche se con molta distanza dal leghista Latini) perché Terni è una città dove la protesta ormai è diventata l’unico modo per farsi sentire, e quindi lì il Movimento ha più presa. Resta il fatto che quando l’Umbria viene chiamata al cambiamento, si sposta sempre tra destra e sinistra”.
Un voto, quello amministrativo, che identifica la Lega anche come traino del nuovo Governo, mentre il M5s sembra in affanno: “Si capiva già dalle dinamiche con cui si è formato il Governo. Di Maio non ha fatto una grande figura nel- le trattative, sempre alla ricerca di un ‘Governo a tutti i costi’. Invece Salvini è riuscito ad avere un ruolo più riconoscibile per gli elettori della Lega, e per questo viene premiato. Continua a leggere gratuitamente sull’edizione digitale de La Voce.