Economia: orizzonte sempre più scuro

La crisi mondiale investe anche la nostra provincia. Non si trovano acquirenti per la Tic; grossi problemi anche per industrie di altri settori

La crisi economica mondiale, cominciata come crisi finanziaria o di Borsa, avrà purtroppo riflessi nella produzione e nel mercato globali. Provocherà maggiore povertà nelle nazioni già povere ed avrà riflessi negativi anche nei Paesi ricchi, Italia compresa. L’Umbria e Terni non saranno esenti. Nelle industrie ternane qualche segnale preoccupante c’è, e non da ora. Le industrie più esposte sono quelle che già vivevano con qualche difficoltà e cioè quelle del settore chimico. Se al sito della Polymer si è già fatto ricorso alla cassa integrazione, la situazione peggiore è quella della Terni industrie chimiche di Nera Montoro. La Yara, multinazionale norvegese proprietaria dell’industria, ha da tempo fatto sapere che con il 31 dicembre cesserà la produzione e lascerà il sito; da tempo si sta cercando l’acquirente, ma nessuno finora si è fatto avanti. Con la crisi in atto, è ancora più difficile che si trovi. I sindacati e le istituzioni si stanno impegnando al massimo. Da tempo si cercano soluzioni per un rilancio qualitativo del comparto con progetti e, ovviamente, incentivazioni mirate per realizzarli. ‘Il sistema dell’Osservatorio provinciale e delle aziende – spiega il presidente della Provincia Andrea Cavicchioli – aveva elaborato una piattaforma progettuale ritenuta dal ministero delle Attività produttive e dall’Osservatorio nazionale della chimica di grande interesse e valenza, ma, anche a causa della crisi di governo e delle successive elezioni, si è interrotta’. Un confronto e una regia del Governo sembrano ora essenziali per il futuro della chimica. ‘Non è ipotizzabile ‘ continua Cavicchioli – continuare a dichiarare attenzione per questo settore e non far seguire a livello nazionale provvedimenti concreti, tenendo presente che senza risorse specifiche o incentivi mirati risulta difficile intercettare, anche sulla base del dato congiunturale, investimenti che possano invertire l’attuale tendenza. Terni e Narni ‘ ha concluso Cavicchioli ‘ possono offrire siti e aree industriali, la cui destinazione non verrà modificata, di notevole interesse ed in grado di rispondere adeguatamente ad ogni esigenza imprenditoriale’. Una crisi che per la Polymer sta investendo anche altri settori, oltre al filo, con la diminuzione di ordinativi anche per Basell e Treofan. La situazione del mercato sta avendo ripercussioni negative anche per altri settori produttivi, con la Zeuna Starker che ha ridotto la produzione e messo in ferie obbligate numerosi dipendenti.