E45, tutto dipende dal Governo

Sul problema della rete stradale umbra, il Consiglio regionale - dopo un acceso dibattito - per ora ha deciso di non decidere, chiedendo un incontro con i vertici di Roma

Mettere in sicurezza la E45 o trasformarla in autostrada per rompere l’isolamento? Attorno a questo dilemma si è confrontato il Consiglio regionale dell’Umbria in un dibattito che ha riguardato l’intero panorama delle infrastrutture, ora poco in sintonia con le necessità della comunità umbra. Alla fine il Consiglio regionale ha votato un documento, a maggioranza (a favore il centrosinistra, con la significativa astensione di due esponenti Udc e il voto contrario di FI e An ma anche del verde Dottorini), che conferma le scelte fin qui fatte in tema di infrastrutture chiedendo anche un incontro al nuovo governo per avere un quadro certo delle risorse disponibili e delle priorità. Per mettere d’accordo l’ala sinistra dell’Unione (soprattutto il Prc) la maggioranza ha scelto di ‘non decidere’. Nel senso che non c’è alcuna indicazione sulla possibile trasformazione della E45 in autostrada, per la quale si reclamano comunque interventi decisi sulla sicurezza, e si esprime un orientamento favorevole al ‘potenziamento’ del corridoio Mestre-Orte-Civitavecchia, definito ‘vera e propria spina dorsale del sistema infrastrutturale umbro’, anche per le difficili condizioni in cui si trova la stessa E45. Fra le priorità indicate nel documento ci sono il potenziamento verso Roma e Firenze del trasporto ferroviario, il completamento della rete ferroviaria regionale verso Nord fino al collegamento con l’alta velocità, il completamento dell’aeroporto regionale di Sant’Egidio. Il tono del documento, un po’ interlocutorio, dipende dal fatto che non si sa ancora quali e quante risorse potranno essere convogliate verso l’Umbria e le sue infrastrutture. Un tema vecchio ‘ è stato sottolineato comunemente nel dibattito ‘ ma che è sempre di attualità perché, nonostante i progetti, le opere non sono state poi realizzate (come il potenziamento delle linee ferroviarie). ‘Abbiamo molte strade secondarie ma pochi assi strategici ‘ ha ricordato la presidente Lorenzetti ‘ per questo è essenziale che l’Umbria si possa collegare con l’asse centrale ferroviario e stradale Milano-Bologna-Roma-Napoli. In Umbria una camionabile c’è da dieci anni ed è la E45. Possiamo andare avanti con un’arteria che perde i pezzi? Non possiamo accettare l’idea di una regione per la fine della settimana e delle seconde case del turismo pendolare’. La linea generale è quella di ‘completare le opere e non perdere i finanziamenti’. Sulla questione non sono mancati toni polemici. La Cdl, che ha messo in rilievo le diverse posizioni all’interno del centrosinistra, ha proposto un proprio documento, respinto, in cui chiedeva di confermare la validità della Legge obiettivo e delle successive intese sottoscritte dalla Regione con il governo Berlusconi, impegnando la Giunta a confermare tutti i contenuti degli stessi atti di programmazione e ad avviare un ‘serrato confronto con il nuovo governo nazionale’ del quale si critica l’orientamento nei confronti dell’Umbria. Scintille tra il verde Dottorini, contrario alla trasformazione della E45 in autostrada e della SS77 in superstrada a 4 corsie, e Prc e Comunisti italiani. Ma sarà la prossima Finanziaria a dire la verità sui fondi per le infrastrutture in Umbria.

AUTORE: Romano Carloni