Dov’è vostro figlio? Chi l’ha visto?

l’editoriale

Quando si parla di persone scomparse, seguendo magari una trasmissione che di questo tema ha fatto un argomento settimanale dai grandi ascolti (di cui abbiamo avuto modo di parlare anche in termini critici, per come ha condotto la tragica vicenda della scomparsa di Sonia Marra, vicenda non ancora chiarita), come Chi l’ha visto?, si rimane dell’idea che avvengono fatti, sì, fatti straordinari, eccezionali che tuttavia, proprio per la loro stranezza e tragicità, rimangono isolati. Ora veniamo a sapere che le persone scomparse sono molte e tra loro in particolare vi sono molti bambini e ragazzi. Nel 2009 i minori scomparsi in Italia sono stati 1.033 e nei primi due mesi di quest’anno già 222. Forse avremmo dovuto saperlo anche prima, perché la notizia sta da anni nei circuiti informativi, seppure in forme attenuate per non allarmare e mettere in ansia i genitori apprensivi. Le cifre sono di Telefono azzurro, che le ha rese note il 25 maggio scorso, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi, che ha avuto anche un messaggio del presidente Napolitano. Telefono azzurro, insieme alle organizzazioni europee, ha attivato un numero di telefono, il 116 000 per qualsiasi segnalazione di necessità; e il ministro della gioventù Meloni, considerando che fino a 15 anni i ragazzi non hanno un documento di identificazione, ha proposto una carta d’identità elettronica di riconoscimento e reperibilità in caso di smarrimento, come per le specie animali protette. Un sintomo di grande preoccupazione. Il fenomeno è reso più acuto quando un genitore sottrae all’altro e nasconde un figlio o di una figlia, in caso di rottura del matrimoni soprattutto quando un coniuge è straniero. La maggior parte sono ragazzi stranieri che scappano dai Centri di raccolta e diventano clandestini introvabili, nonostante le ricerche della polizia e non se ne sa più nulla. Altri ancora, ad una certa età, quella dell’adolescenza, fuggono da casa o dalla comunità che li ospita per i motivi più vari. Fughe che finiscono spesso nel sottobosco dell’emarginazione e della corruzione, se non hanno un esito ancora più tragico. Un fenomeno che sta ad indicare la situazione di confusione e disordine delle nostre società europee, senza entrare in orizzonti ancora più vasti in cui la condizione dell’infanzia è persino più desolante: prostituzione infantile, bambini soldato, arruolati e forzati all’accattonaggio. È venuto meno l’amore e il rispetto dell’infanzia nel mondo? Certamente no. Ma è aumentata la difficoltà delle famiglie e delle comunità umane sempre più conflittuali e tormentate da problemi economici (80 milioni sotto la soglia della povertà in Europa) e, nella fascia dei benestanti, afflitte da egoismo e scarso senso di responsabilità. Quando in una famiglia litigiosa, in cui il conflitto tra i coniugi è continuo, il bambino o la bambina non respira più, si sente soffocato e non riesce a vivere, cerca altri ambienti. Se è fortunato ed ha dei nonni o zii o una famiglia amica dove rifugiarsi almeno, si potrà salvare e sopportare anche l’asfittico ambiente familiare. Altrimenti non vedrà l’ora di “uscire” a qualsiasi costo. La tentazione di scappare si può scatenare in una mente fragile ed immatura. Le famiglie non devono essere ricattate o ansiose con queste minacciose prospettive. Ma consapevoli e responsabili, ricordando che dalla felicità dei genitori dipende per gran parte quella dei figli, in ogni fase del loro sviluppo.

AUTORE: Elio Bromuri