Era la festa della Chiesa locale il 30 scorso, ultima domenica di settembre, e in una gremitissima cattedrale, l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, ha parlato al cuore dei fedeli chiedendo a ciascuno di “amare questa Chiesa storica, locale, concreta”, condizionata dagli avvenimenti, zoppicante, ferita, che però è “la Chiesa che ci ha trasmesso la fede, ci ha fatto cristiani, ha perdonato i nostri peccati, ci aiuta nel cammino di conversione verso l’ultimo orizzonte, quello di Dio”.
Le parole dell’omelia hanno coinvolto l’assemblea, anch’essa facente parte di “questa Chiesa di popolo e di poveri che mi è madre nella fede e che sento di dover benedire e amare ogni giorno”, ha detto mons. Chiaretti. La liturgia eucaristica è stata partecipata da tutte le componenti della diocesi, dai canonici ai religiosi e a tutti i fedeli diversamente inseriti e impegnati nelle varie parrocchie, aggregazioni, associazioni e movimenti. A tutti il Vescovo ha chiesto di partecipare al Sinodo diocesano che questa Chiesa locale sta celebrando, pregando e parlandone nelle parrocchie, associazioni, movimenti.
La celebrazione della Festa della Chiesa diocesana è stata caratterizzata dal conferimento del lettorato a Enzo Mariucci, della parrocchia di Mantignana, Mario Campanile e Paolo Conti della parrocchia di Chiugiana; dal conferimento dell’accolitato a Giulio Giuliano, Giancarlo Pecetti e Franco Vecchini delle parrocchie di Ponte della Pietra, Santo Spirito e San Feliciano del lago, e a Giorgio Masullo dell’Istituto don Guanella.
Solenne il rito del diaconato a tre chierici: Roberto Biagini (36 anni), Fabrizio Fucelli (38 anni) e Riccardo Pascolini (26 anni), che si avviano al sacerdozio.Come è nata la “chiamata” nei tre nuovi diaconi? “Roberto Biagini, in gioventù piuttosto lontano dalla Chiesa, a 25 anni viene invitato ad ascoltare delle catechesi al convento di Monteripido in Perugia. Il frate che le predicava – racconta Roberto – ci promise che se avessimo ascoltato la nostra vita sarebbe cambiata, e così è stato. Ho fatto esperienza di Dio e del suo Amore fino alla decisione di entrare in Seminario ed ora sono all’ordinazione diaconale”. Fabrizio Fucelli, nella scoperta progressiva della fede, è giunto a comprendere “la bellezza della vita cristiana, poi quella comunitaria e dopo alcune esperienze lavorative e due sentimentali quella di donarmi totalmente a Dio e ai fratelli”. Riccardo Pascolini, attratto dal Signore sin da bambino, ricorda come la sua vocazione è nata all’ombra del campanile della sua parrocchia, crescita nella Pastorale giovanile e nell’Azione Cattolica, ma il suo cuore è rimasto profondamente toccato “dall’esperienza di servizio ai malati che il Signore mi ha permesso di fare con l’Unitalsi”.
L’arcivescovo ha concluso la liturgia con la benedizione e il mandato ai nuovi catechisti presentati dai parroci; catechisti che si sono ritrovati la mattina del 30 settembre al Centro “Mater Gratiae” per il loro tradizionale convegno diocesano. All’assise hanno partecipato alcune centinaia di catechisti (sono più di 1.000) della diocesi.