Si è svolto a Città di Castello, lo scorso 27 febbraio, il seminario regionale per gli operatori di pastorale familiare della regione Umbria. Un’intera giornata dedicata al tema “Dopo le nozze, un cammino con la comunità”, iniziata con la messa celebrata dal vescovo tifernate mons. Domenico Cancian. “Un appuntamento molto importante per le famiglie cristiane della nostra regione – ha affermato il Vescovo tifernate – e noi di Città di Castello siamo qui ad accogliere l’iniziativa a cuore aperto, per confrontarci insieme, anche spiritualmente, su una questione delicata come la famiglia, che è il punto di riferimento per una comunità cristiana. Se la famiglia c’è ed è forte, anche la missione della Chiesa diventa più facile”. Poi, durante l’omelia, il Vescovo, partendo dalle letture, ha toccato due punti fondamentali: la fede e la fiducia che ogni cristiano dovrebbe avere nei confronti di Dio, tralasciando le preoccupazioni della vita, per affidarsi totalmente al Signore, e il dono e la grazia che Dio fa ai genitori, affidando loro il ministero della sponsalità, maternità e paternità. “Ognuno di noi – ha dichiarato Cancian – dovrebbe essere testimone della presenza di Dio per l’altro, e marito e moglie dovrebbero prima riflettere l’amore di Dio l’uno verso l’altro e quindi verso i figli”. In seguito la giornata è proseguita con l’intervento di don Bernardino Giordano, teologo morale, direttore dell’ufficio regionale di Pastorale familiare del Piemonte. “Il punto dal quale sta muovendo la maggior parte della pastorale familiare italiana – ha così esordito l’ospite – è quello di fare tanti incontri e interventi più legati all’emergenza del momento, che non connessi con la famiglia in sé. Oggi è la situazione degradata della famiglia a fare pastorale, più che la famiglia. Invece non dovremmo partire dalle problematiche esistenti, ma dalla bella risorsa del matrimonio, rinnovando questo sacramento e la famiglia stessa. Riscoprire il matrimonio – ha continuato Giordano – ci indica poi come porci verso le nuove coppie”. Proseguendo il suo intervento, il relatore ha incentrato il suo discorso su tre punti cardine: “La famiglia è stata creata a immagine e somiglianza dell’amore di Dio. La famiglia ha un ruolo straordinario e diventa ad immagine dell’amore di Dio. Con il matrimonio siamo chiamati a esportare quello che abbiamo dentro, e quindi la realtà di Dio. Da qui consegue il secondo punto: la famiglia diventa missione in forza del sacramento ricevuto. Dovremmo capire sempre più la forza e la grazia del sacramento del matrimonio – ha così spiegato don Bernardino. – Dobbiamo riscoprire la sacralità del matrimonio, e facendo questo ripensiamo al motivo che ha portato noi stessi a fare famiglia, e a capire meglio l’altro”. “Infine – ha concluso l’ospite – è necessario scoprire la presenza del Risorto, la sua presenza viva anche come ‘amante’. Educarci quindi alla presenza di Gesù e a rendere la sua presenza viva dentro di noi, cosa che significa educarci alla fede”.
Dopo le nozze un cammino ecclesiale
Pastorale familiare. Seminario regionale, a Città di Castello, per gli operatori di pastorale familiare dell’Umbria
AUTORE:
Francesco Orlandini