Dopo 40 anni Don Milani è ancora attualissimo

Primo incontro della serie 'Tutti a scuola' per San Giustino - Citerna

Don Lorenzo Milani è stato il protagonista del primo dei cinque appuntamenti organizzati dalla direzione didattica di San Giustino e Citerna assieme alla scuola secondaria di primo grado dello stesso territorio. L’incontro si è tenuto il 27 febbraio e per l’occasione era presente Mario Lancisi, giornalista e biografo del parroco di Barbiana. L’incontro su don Milani rientra nel modulo ‘Tutti a scuola’, proposto ai genitori per imparare due difficili mestieri: fare il genitore, essere educatore. Il relatore è stato introdotto dal dirigente della direzione didattica, Giuseppe Martini, che ha presentato brevemente l’iniziativa ‘Tutti a scuola’; questa vuole rispondere ad un’emergenza educativa che si sta verificando nell’attuale società. Il direttore ha poi posto alcuni interrogativi a Lancisi riguardo a don Milani e al suo metodo: può essere ancora valido quarant’anni dopo? E cosa farebbe oggi don Lorenzo Milani?Il microfono passa dunque a Mario Lancisi, che esordisce affermando: ‘Lo stesso priore di Barbiana poco prima di morire ordinò di bruciare tutti gli scritti, e che il suo metodo pedagogico venisse cancellato, per cui non possiamo sapere cosa farebbe oggi don Milani’. Ma aggiunge che l’insegnamento del priore di Barbiana ha lasciato alla scuola alcuni valori immortali, ed essi potrebbero aiutare anche oggi un insegnante nel suo lavoro. ‘La scuola di Barbiana ‘ continua Lancisi ‘ si fonda sul caposaldo che il sapere serve solo per essere dato, la cultura deve essere solidale e serve per rendere tutti gli uomini uguali’. Aggiunge poi che la cultura, secondo don Milani, è al servizio dei più deboli, mentre la scuola di oggi tende a premiare chi debole non è. Inoltre la cultura, per il parroco di Barbiana, deve essere viva, vera e laica. Viva perché deve essere legata ai fatti quotidiani, avere una finestra aperta nel mondo. Vera perché non deve essere sterile, fermandosi nei libri, superando dunque la dicotomia di cultura di massa e di cultura borghese. Laica, poiché non deve avere verità e perché bisogna che tutti siano messi sullo stesso piano nell’imparare. L’incontro è poi proseguito con l’intervento del sindaco Fabio Buschi che ha ringraziato i due dirigenti per l’iniziativa e ha ricordato l’importanza della scuola e l’attenzione che deve essere rivolta a questa istituzione dalle Amministrazioni. E con la riflessione del dirigente Giovanni Matteucci,, che fa notare quanto il territorio altotiberino (San Giustino e Citerna) sia ricco di associazioni che portano con loro culture diverse, le quali sono utili nella formazione di un cittadino, mostrando dunque interesse per una collaborazione tra il mondo ‘scuola’ e quello dell’associazionismo.

AUTORE: Francesco Orlandini