Donne in Afghanistan e Iran: educazione e solidarietà beni di prima necessità

Sembra esservi una stagionalità dell’informazione in cui alcuni temi sembrano imporsi e poi scompaiono pressoché totalmente. Nonostante la Giornata della violenza sulle donne offrisse l’opportunità per raccontare la condizione delle donne in alcuni Paesi del mondo come Iran e Afghanistan, di fatto non se ne è parlato affatto e se ne è parlato molto poco.

La richiesta del riconoscimento di dignità e diritti delle donne in Iran, ormai è considerata “da matti” a tal punto che chi li rivendica è destinato all’ospedale psichiatrico. È successo così anche per la giovane universitaria che per ribellarsi all’obbligo del chador si era spogliata davanti all’ingresso dell’Ateneo. La lotta di Vita, donna e libertà continua e ha bisogno di essere sostenuta.

“Sembra che nessuno voglia sentire le nostre voci, – fa sapere una ragazza anonima da Kabul nessuno immagina la nostra situazione. Possibile che nessuno ci ascolti, che prenda posizione e ci aiuti ad avere una vita migliore?”.

In Afghanistan la povertà è arrivata a livelli tali che la vendita dei bambini, ceduti dalle famiglie perché non hanno da mangiare, è pratica diffusa e tollerata. Le spose-bambine vengono cedute subito dopo la pubertà a uomini molto più anziani di loro. Alle donne è sbarrata ogni possibilità di lavoro, istruzione e vita pubblica. Educazione, solidarietà, informazione sono beni di prima necessità per quelle donne. Non dimentichiamole.

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