Don Bosco il musical

Torna, aggiornato, lo spettacolo 'Il sogno di una vita'

Nel musical Il sogno di una vita, guida il coro ed è uno degli autori delle canzoni. Simone Biagioli ci parla di questo spettacolo che coinvolge un centinaio di giovani nella preparazione. Non a caso è anche il coordinatore delle attività dell’oratorio Giovanni Paolo II dell’unità pastorale di Prepo – Ponte della Pietra – San Faustino. Come e dove è nato lo spettacolo? ‘Nel 2004 abbiamo fatto la prima edizione. Eravamo in una delle sale del prefabbricato in via dell’Acacia: le équipe di Alveare, Alfaomega e Arca, i gruppi per ragazzi dai 12 ai 18 anni della nostra unità pastorale. L’oratorio ancora non esisteva, ma già veniva battuta la strada della comunione e del lavoro insieme. Interrogandoci sul soggetto del musical, alcuni di noi hanno proposto don Giovanni Bosco, raccontandoci alcuni episodi della vita, e subito ce ne siamo innamorati, anche se era da costruire interamente. Che impresa! Abbiamo aderito a questa possibilità educativa: scrivere il copione, le canzoni, inventare le coreografie, e questo insieme ai ragazzi, proprio come don Bosco. Quella sera tutti noi eravamo convinti che il suo oratorio sarebbe stato un tassello fondamentale della nostra pastorale giovanile. Dimenticavo: la sera della riunione era proprio il 31 gennaio, festa di san Giovanni Bosco’. Perché questa riedizione? ‘Abbiamo aggiunto canzoni e modificato alcune di quelle precedenti, abbiamo trasformato la linea drammaturgica da cronologica (la vita di don Bosco) a tematica, in modo da far risaltare i fatti che nella vita di ‘Giovannino’ hanno innescato il suo ‘sì’ a Dio al servizio dei giovani. Il 6 giugno vedremo quindi un don Bosco che canta e balla l’allegria con i suoi ragazzi e, al tempo stesso, un uomo che soffre per gli attacchi ricevuti dalla società degli adulti, che additano i giovani dell’oratorio come eversivi, delinquenti e sbandati’. Chi sono i ragazzi della compagnia, e chi sono i ‘maestri’? ‘Non siamo una compagnia teatrale, ma i gruppi giovanili di Alveare (parrocchia di Prepo), Alfaomega (Ponte della Pietra), Arca (San Faustino), Shalom (gruppo interparrocchiale dai 18 anni in su), laboratori di musica (La Sol-Fa), di danza (Il cielo in una danza), di tecnici audio-luci (Elettonikamente). Inoltre per questo musical abbiamo costituito i laboratori, scenografie e costumi. Ogni laboratorio è guidato da uno degli educatori. È bello vedere che educatori e ragazzi recitano, cantano, suonano insieme, senza nessuna ‘prima donna’. Ci sono i protagonisti, è vero, ma lo spirito di Dio viene dato nella comunione, non nella forza del solista’.I ragazzi come hanno vissuto questa esperienza?’Innanzitutto le prove le abbiamo sempre iniziate con una preghiera a san Giovanni Bosco. Poi le prove si sono fatte insieme o divisi per laboratori, ma alla fine c’era anche la preghiera finale con ‘pesca’ del bigliettino. Il bigliettino conteneva una frase celebre di don Bosco che ciascuno di noi ha preso e ‘ si spera ‘ conservato: che alla fine di questo viaggio rappresenterà, insieme a tutti i bigliettini pescati, un messaggio rivolto dal Santo ad ognuno di noi’. Come potresti sintetizzare l’esperienza educativa vissuta nella preparazione del musical? ‘Due cose mi sento di dire: primo, che la comunione è bellezza, e che per riceverla occorre esserci, desiderarla e lavorare molto per difenderla. Secondo, che uno dei nemici della comunione è il protagonismo, e che quando siamo gonfi di superbia lo Spirito santo non trova spazio. Insomma, la fatica dello stare con gli altri è forse il più grande tesoro di questa esperienza, ma alla fatica dell’impresa educativa don Bosco guardava con lungimiranza: ‘Un pezzetto di paradiso ‘ diceva ‘ aggiusta tutto’. Di questo pezzetto di paradiso vi narreremo la storia. Un paradiso che, come don Bosco, vogliamo diventi il sogno della nostra vita’.

AUTORE: Maria Rita Valli