Avranno luogo lunedì 4 luglio, alle ore 11, presso la chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo in Bagnaia, i funerali di don Aldo Milli, sacerdote perugino, tornato alla Casa del Padre venerdì sera, 1 luglio, nella residenza Fontenuovo di Perugia, dopo un lungo periodo di malattia.
Don Aldo era nato a Deruta il 18 dicembre 1932, dopo gli studi presso il Seminario Regionale di Assisi, era stato ordinato presbitero il 29 giugno 1956. Dopo aver svolto vari servizi pastorali in diocesi, negli anni Settanta, era stato inviato a Schiavo, periferia industriale della fiorente città di Marsciano, che in quegli anni stava conoscendo un grande sviluppo economico. Qui, don Aldo si è impegnato nella costruzione della nuova chiesa, ma soprattutto cercando di aggregare la popolazione e che a Schiavo si trasferiva in cerca di lavoro.
A metà degli anni Novanta, l’arcivescovo Ennio Antonelli, lo trasferì in cattedrale, nominandolo sacrista. L’impegno durò poco tempo, perché con il nuovo arcivescovo Giuseppe Chiaretti, don Aldo Milli chiese di tornare al servizio attivo in parrocchia. Gli fu dunque affidata la comunità di Bagnaia e Pilonico Materno; due realtà ancora rurali, ma quasi lambite dalle propaggini della zona industriale perugina. Di carattere buono e accogliente, don Aldo si è molto impegnato per le popolazioni dove ha svolto il suo ministero, prima di ritirarsi, per motivi di salute a Fontenuovo.
Il ricordo di don Aldo Milli del suo successore
Così lo ricorda il suo successore, don Simone Pascarosa.
“Don Aldo -dice- era un prete che amava tutto quello che amava la Chiesa. Appassionato della liturgia, studio di catechesi, accogliente verso tutti, specie gli ultimi. Un prete nato prima del Concilio, ma che ha sposato il vero spirito del Concilio. Un vero prete, ponte tra Dio e chi lo cerca. La sua tenerezza era uno spirito evangelico che attraeva. La sua curiosità spaziava fino ad abbracciare ogni interesse veramente umano.
La sua preghiera era risposta fedele dello sposo alla sua sposa, la Chiesa. Negli ultimi anni è stato lontano dal servizio pastorale, ma non ha mai smesso di ricevere le visite dei suoi figli spirituali e di sostenere la fede dei suoi ex parrocchiani con la preghiera incessante”.