E’ circondato ed atteso con grande interesse il “ballottaggio” del 27 maggio che vede da una parte l’attuale sindaco Ubaldo Corazzi, uomo di punta dei Ds e candidato del “centro sinistra” (Ds, La Margherita, Pdci, Sdi e con l’appoggio di Democrazia europea) dall’altra Orfeo Goracci, esponente di primo piano di Rifondazione comunista sostenuto dalla “coalizione alternativa” (composta da Rifondazione comunista, Verdi per Gubbio e dalla lista civica “Insieme per Gubbio”). Corazzi, sindaco uscente, ci arriva portandosi dietro la fedeltà sostanziale della coalizione, richiamata dal fatto di aver riportato tutti i voti ottenuti da Ds, Pdci, Margherita e Sdi (gliene mancano appena 88) e la certezza di lasciarsi alle spalle una legislatura caratterizzata da concretezza e buoni risultati nei settori della sanità, della viabilità, del sociale e dell’industrializzazione. Goracci, invece, individua nel “ballottaggio” il completamento di quel successo, personale più che politico, ottenuto nelle consultazioni del 13 maggio quando sulla sua candidatura sono stati riversati 2.430 voti in più di quelli ottenuti da Rifondazione, Verdi e Insieme per Gubbio. Goracci, che difende la qualità della proposta programmatica della coalizione, si considera l’unica vera alternativa per il governo della città. “Centro sinistra” e “coalizione alternativa” arrivano al “ballottaggio” con le coalizioni di partenza; l’apparentamento tra “coalizione alternativa” ed Italia dei Valori-Lista di Pietro (Anna Maria Girlanda), non è stato approvato dalla Commissione elettorale per un difetto di forma. Decisivo quindi, il “Polo della libertà” (An, Fi, Ccd-Cdu, Lega Umbra Nord) che, dopo la delusione patita per essere stato escluso dal ballottaggio (Pascolini c’è rimasto male e non nasconde il sospetto di un comportamento fiduciario incrinatosi all’ultimo minuto) sembra intenzionato a lasciare liberi di decidere i propri elettori. Chi riuscirà ad attingere ad una “bacino” di oltre quattromila voti, avrà la possibilità di aggiudicarsi il “testa a testa”: una parte (Corazzi) chiede il conforto nel segno della continuità e della concretezza, l’altra si considera l’alternativa. Dall’esito del ballottaggio dipende anche la “geografia” del Consiglio comunale. La vittoria di Corazzi porterebbe sugli scanni questi consiglieri: 12 Ds, 3 Margherita, 2 Sdi, 1 Pdci, 3 An, 2 Fi, 5 Rifondazione, 1 ciascuno Verdi e Insieme per Gubbio. Il successo di Goracci invece si tradurrebbe nella seguente articolazione: 13 consiglieri Rifondazione, 3 Verdi, 2 Insieme per Gubbio, 6 Ds, 1 ciascuno Margherita e Sdi, 2 An e 2 Fi. A rimetterci sarebbe An che perderebbe quindi, un consigliere conquistato non senza sacrifici.
Domenica 27 maggio si sceglierà tra continuità o alternativa
Gli eugubini alle urne per il ballottaggio
AUTORE:
Giampiero Bedini