Il 2 febbraio, nella festa della Presentazione di Gesù al Tempio, la Chiesa universale celebra da 18 anni la Giornata della vita consacrata. Nella diocesi di Orvieto-Todi, i consacrati e le consacrate si sono ritrovati presso la chiesa delle Clarisse del monastero Buon Gesù, insieme al vescovo Benedetto Tuzia per un pomeriggio di riflessione sulla vita consacrata a partire dalla esortazione apostolica Evangelii gaudium.
Il Vescovo ha ricordato che il 2015 sarà l’anno dedicato alla vita consacrata, come annunciato a novembre da Papa Francesco, in occasione dei 50 anni del decreto conciliare Perfectae caritatis sul rinnovamento e aggiornamento della vita religiosa.
Ha iniziato l’incontro sottolineando l’importanza della dimensione contemplativa nella vita consacrata, e ha citato la Lettera dei contemplativi di Thomas Merton: “Il contemplativo non è l’uomo che ha infuocate visioni di cherubini che trasportano Dio sul loro carro alato, ma semplicemente uno che ha messo a rischio la propria mente nel deserto al di là del linguaggio e al di là delle idee, dove si incontra Dio nella nudità del puro fidarsi”.
Ha quindi invitato ogni consacrato a cercare luoghi e spazi di silenzio in cui poter deporre davanti a Gesù i propri “segreti”, le fatiche, le gioie, per poter quindi, nell’adorazione a Dio, ripartire verso il servizio.
Ci ha esortato già da ora a preparare l’anno della vita consacrata e ha indicato tre piste su cui incamminarci: la memoria grata del passato, della storia delle diverse congregazioni e Ordini religiosi; lo sguardo di speranza sul futuro poiché il dono della vita consacrata è dono di Cristo per la Chiesa sua Sposa e sarà sempre lo Spirito santo a rinnovarla e mantenerla viva secondo le esigenze dei tempi; la profezia nel presente. In un mondo confuso e ambiguo, i consacrati sono come stelle, punti luminosi nella notte perché, se non mancano le povertà e gli scandali anche nella Chiesa, c’è tanto servizio silenzioso, nascosto, pieno di amore che non fa rumore ma opera da dentro e nella pazienza dei giorni.
Mons. Tuzia si è poi soffermato sul n. 107 della Evangelii gaudium affrontando il tema delle vocazioni. Tutte le vocazioni sono un dono di Dio; a ogni comunità cristiana è chiesta l’audacia e la gioia della testimonianza, e di creare un terreno sociale e familiare di fede in cui una vocazione può nascere e crescere.
Alla riflessione è seguita la celebrazione eucaristica, in cui il Vescovo ci ha invitato a riflettere la luce di Gesù ed essere luce nel mondo. Molto commovente è stato, dopo l’omelia, il rinnovo dei voti, fatto insieme, frati e suore delle diverse congregazioni. Si è gustata la bellezza e la forza di un impegno di fedeltà ripetuto davanti al Cristo Sposo, di cui il Vescovo era rappresentante, a vivere in obbedienza, povertà e castità a servizio della Chiesa e di questa Chiesa particolare.
I consacrati con la loro molteplicità e varietà di carismi sono come gioielli che adornano le Chiese locali, le arricchiscono e collaborano alla diffusione del Vangelo.
Dopo la celebrazione si è festeggiato insieme con un momento di fraternità ricreativo e di incontro, condividendo con semplicità la gioia di appartenere a Cristo, scambiandoci il desiderio di seguire Gesù lì dove e come ci chiama. Ringraziamo insieme il Signore della gioia di questo giorno, dandoci ancora appuntamento in maggio per la celebrazione del Giubileo della vita consacrata.