Il Vangelo: sorgente di umanità nuova è il titolo delle linee pastorali che mons. Domenico Cancian ha consegnato ai “fratelli e alle sorelle della Chiesa tifernate”, domenica scorsa in cattedrale durante la celebrazione arricchita dall’ordinazione diaconale di Filippo Milli. Il Vescovo nel documento chiede a tutti di farsi “buon samaritano” in un momento in cui le crisi materiali e spirituali interrogano in modo speciale i discepoli di Cristo. Il presule porta la Chiesa locale dentro la storia sociale ed ecclesiale del nostro Paese, invitandola a seguire con attenzione sia quanto accadrà al Sinodo sulla famiglia, sia a prepararsi al Convegno nazionale sul nuovo umanesimo che la Chiesa vuole proporre alla società italiana.
Con questi due eventi eccezionali come punti di riferimento e con l’atteggiamento definito da Gesù nella parabola del buon samaritano, la Chiesa di Città di Castello viene invitata a proseguire nello slancio verso le “periferie” che sono certamente quelle in cui è evidente la miseria materiale, la mancanza di lavoro, la sofferenza fisica, ma anche quelle esistenziali dominate dalla povertà spirituale, dalla mancanza di speranza, dalla solitudine, dal vuoto interiore.
La buona novella del Vangelo, per arrivare a tutti gli uomini, deve essere declinata in linguaggi e forme nuove, che, grazie all’azione di tanti, non mancano nella nostra realtà pastorale di parrocchie e gruppi, ma che spesso sono poco conosciute e valorizzate anche all’interno della Chiesa locale. Oltre venti esperienze pastorali, molte nuove e originali, sono state censite in diocesi: rivolte a chi non ha di che vivere, a famiglie in crisi, a persone che ricercano la misericordia di Dio, a uomini di ogni credo o senza una fede. Attraverso di esse, la Chiesa di Castello cerca di obbedire al mandato di Papa Francesco di “andare verso le periferie del mondo”.
Le linee pastorali, nate dall’ascolto di sacerdoti e laici e dai risultati dell’Assemblea diocesana dello scorso 9-10 settembre, contengono indicazioni forti a “uscire… con fiducia e speranza, ampliando le vedute delle nostre comunità” e insieme l’appello a una formazione permanente del clero, anche in vista dell’Assemblea della Cei che si terrà ad Assisi su questo tema.
L’impegno richiesto ai sacerdoti e ai fedeli è di proseguire nell’attuazione delle Unità pastorali, nell’azione di formazione di presbiteri e laici e, soprattutto, nella realizzazione di sinergie tra parrocchie, religiosi, movimenti e gruppi che possono rappresentare una forma nuova di evangelizzazione e di presenza missionaria a servizio della società.
Un capitolo specifico delle linee pastorali è dedicato alla valorizzazione della presenza e dei carismi delle famiglie religiose, maschili e femminili, che sono particolarmente amate dalla gente di Città di Castello. Nell’Anno dedicato da Papa Francesco alla vita consacrata, il vescovo Cancian, anch’egli religioso, parla di “occasione per il rinnovamento” e scrive: “Clero e laici possono ricevere dalla vita consacrata grandi benefici e viceversa” e invita le famiglie religiose a realizzare, secondo il proprio carisma, peculiari “opere di carità”.