Da tempo, forse da qualche decennio, si fa un gran parlare di famiglia. Per molti questa basilare istituzione costituisce un grande problema, ma per altri, forse i più, è una grande risorsa per la società e per la comunità ecclesiale. Della famiglia si interessano non solo gli organismi della Santa Sede e delle diocesi italiane, ma anche i partiti politici, che però con il termine “famiglia” intendono facilmente una realtà diversa da quella indicata dalla Carta costituzionale italiana. In tempi non troppo lontani, per dare evidenza ai diritti individuali, che alcune forze politiche ritenevano prioritari, si è cercato di indicare con il termine “famiglia” una comunità allargata e variegata, mettendo in ombra la famiglia cosiddetta naturale, composta da un uomo e da una donna legati da un vincolo giuridico civile o religioso. Dal 2008 gli organi d’informazione regionale hanno dato ampio rilievo alla famiglia grazie all’iniziativa della Ceu, che ha promosso e organizzato sul tema un grande convegno, e grazie alla Regione umbra, che lo scorso anno ha emanato, dopo ampio dibattito e coraggiose mediazioni, una legge sulla famiglia. Nell’àmbito di queste iniziative e argomentazioni intorno all’istituto familiare, l’ufficio regionale della Pastorale familiare, diretto dal passionista p. Luciano Temperilli e dai coniugi Letizia ed Elio Giannetti di Spoleto, ha programmato tre seminari di studio per mettere a fuoco tre momenti fondamentali della vita di una coppia che intende unirsi in matrimonio e dar vita ad una famiglia. Nel primo seminario, che si è già tenuto alle “Stuoie” di Santa Maria degli Angeli il 22 e 23 gennaio, è stato affrontato il punto, forse più delicato, della preparazione alla celebrazione del sacramento del matrimonio. Circa 200 operatori, già impegnati in questo prezioso servizio, hanno messo a confronto le loro esperienze, provocati dalle relazioni dei coniugi Enrica e Michelangelo Tortala e di don Giuseppe Nevi. Il secondo seminario è in programma per domenica 27 febbraio a Città di Castello e affronterà il problema di come aiutare le giovani coppie ad inserirsi nella comunità parrocchiale, mentre il terzo, che si terrà a Terni nei giorni 2 e 3 aprile, prenderà in esame le coppie in difficoltà e le modalità di intervento che possono essere adottate per contribuire a superare i momenti critici. Questa attenzione verso la famiglia da parte delle istituzioni civili, politiche e religiose è segno di una seria presa di coscienza dell’importanza di questo nucleo primario della società, cui spetta la funzione insostituibile dell’educazione dei figli alla vita e al loro inserimento nel mondo delle relazioni umane e del lavoro. Tutti sono convinti che, se la famiglia rimane unita e svolge bene il suo compito educativo, ne trarranno grande vantaggio la società civile e la comunità cristiana. Lo ricorda anche Papa Benedetto XVI nella sua ultima enciclica Caritas in veritate: “Diventa una necessità sociale, e perfino economica, proporre ancora alle nuove generazioni la bellezza della famiglia e del matrimonio, la rispondenza di tali istituzioni alle esigenze più profonde del cuore e della dignità della persona. In questa prospettiva, gli Stati sono chiamati a varare politiche che promuovano la centralità e l’integrità della famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, prima e vitale cellula della società”.
Dimensione civile e cristiana della famiglia
Parola di vescovo
AUTORE:
Mario Ceccobelli