Tra le liturgie della Chiesa cattolica, quella del Mercoledì delle Ceneri è senz’altro una delle più suggestive. La sua origine è antichissima. Fin dai primi secoli le comunità cristiane adottarono l’uso orientale di considerare la cenere come simbolo di penitenza, di preghiera insistente e di morte. Nel VII secolo i vescovi la spargevano sul capo di coloro che per gravi delitti erano ammessi alla penitenza pubblica. Da qui nacque l’uso presente, considerando tutti gli uomini rei di peccato e bisognosi di espiazione. Durante il sacro rito, i fedeli si portano all’altare per ricevere le ceneri benedette e iniziare così il periodo di Quaresima, che ancora dovrebbe significare, penitenza, digiuno e mortificazione, cioè ‘farsi quasi morto’: morto alle passioni e al peccato. Un tempo, quando il rito si svolgeva la mattina presto, al buio, prima che l’alba spuntasse, assumeva un tono ancora più intenso. La celebrazione diocesana, avvenuta in cattedrale, mercoledì 25 febbraio, è stata presieduta dall’arcivescovo Giuseppe Chiaretti. Sul presbiterio spoglio, i segni che ci accompagneranno in questi quaranta giorni: la croce, la cenere e l’acqua benedetta. Tutti simboli che la tradizione cristiana conserva per indicare uno stile di vita ‘diverso’, che i credenti dovrebbero ricercare. Uno stile di vita pensoso e non spensierato; non gaudente ma temperato. L’arcivescovo, prima di chinarsi per ricevere la cenere sul capo, ha parlato dei tre cardini della Quaresima: la preghiera, il digiuno, la carità. Facendo riferimento al messaggio di Benedetto XVI, ha ricordato che ‘l digiuno è stato inventato da Dio stesso, quando ha proibito ad Adamo di mangiare il frutto del Giardino; purtroppo, però, quel frutto Adamo l’ha mangiato, e noi con lui: e così ci siamo ritrovati tutti immersi nel peccato. Noi uomini di oggi, con il digiuno, la preghiera e la carità, permettiamo di nuovo a Lui di venire a saziare la fame più profonda che sperimentiamo nel nostro intimo: la fame e sete di Dio’ Mons. Chiaretti ha presentato il programma pastorale per la Quaresima 2009. Ogni domenica pomeriggio, in località stabilite, avranno luogo le stazioni quaresimali dedicate alla riflessione sul tema: ‘Il Vangelo della carità di Paolo’ (1Cor 13). In queste settimane, i giovani dell’Operazione Mato Grosso daranno vita alla grande raccolta viveri per le popolazioni povere del Perù. Domenica 29 marzo, infine, come stabilito dai vescovi umbri, in tutte le chiese, verranno raccolte offerte per le famiglie bisognose. Dopo la celebrazione in cattedrale, l’arcivescovo si è portato presso la cappella dell’Università, dove ha celebrato la santa messa e imposto le ceneri a centinaia di giovani.Amilcare ContiLe stazioni quaresimali1’marzo: VI zona past. (lago Trasimeno) ‘ chiesa minore di Passignano8 marzo: V zona (Marscianese) ‘ oratorio di Marsciano15 marzo: IV zona (Tevere nord) ‘ convento di Farneto22 marzo: III zona (Tevere sud) ‘ oratorio di Ponte San Giovanni29 marzo: II zona (Perugia periferia) ‘ consultorio di Sant’Andrea delle Fratte4 aprile: VII zona (Città della Pieve) ‘ opere segno ‘Il Casolare’ di Sanfantucchio5 aprile: I zona (Perugia città) ‘ teatro della parrocchia di San Barnaba. Gli incotri si tengono dalle 15.30 alle 17.30.