“Reti sociali: porte di verità e di fede – nuovi spazi di evangelizzazione” è il tema scelto per la 47a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (12 maggio). Il mutato contesto sociale e il rapido cambiamento delle molteplici piattaforme di comunicazione stanno conducendo la persona verso una sua diversa collocazione nel quadro relazionale e un suo profondo ripensamento antropologico. A cambiare non sono solo gli strumenti, ma, con essi e per mezzo di questi, è la persona a ridisegnarsi nella società e nel confronto interpersonale. I criteri di giudizio individuali subiscono forti condizionamenti, le scelte etiche del singolo risentono del pensare comune, il cammino di fede tende a rientrare nella sfera privatistica. È in atto una cultura dell’io assoluto che tende a relativizzare comportamenti, valori, principi. Le cosiddette reti sociali di internet tendono a rafforzare tale cultura, favorendo una relazione a-sociale. In questo clima di provvisorietà valoriale e disorientamento culturale, considero necessari e importanti gli strumenti di comunicazione sociale di cui la nostra Chiesa dispone. Penso allo strumento del settimanale regionale La Voce, offerto ai lettori con l’intento di approfondire e valutare eventi e notizie con la lente del Vangelo, del rispetto umano in tutte le sue forme. Incoraggio le parrocchie e singoli lettori a moltiplicare gli abbonamenti, sostenendo il settimanale nella sua lunga storia, tradizione e che proprio quest’anno compie 60 anni. È buona usanza che in ogni comunità cristiana sia presente l’incaricato e l’animatore della cultura, che aiuti il parroco nel far conoscere e divulgare il settimanale regionale, ritrovando nell’incontro personale la via per veicolare la lettura della buona stampa, soprattutto in un fecondo rapporto generazionale genitori-figli. In ottica regionale abbiamo anche Umbria Radio quale voce alternativa nel panorama radiofonico che entra nelle case, accompagna viaggi e spostamenti. La scelta di investire su forze giovani è uno sprone a valorizzare tale strumento in sintonia con le leggi della comunicazione che il contesto odierno presenta. Unitamente al settimanale regionale vi invito a far riferimento al quotidiano Avvenire: consideriamolo quale compagno di cammino con il quale crescere, conoscere, capire, valutare. Nella valanga di notizie che ogni istante bombardano la nostra mente, è quanto mai provvidenziale e importante dotarsi di una lente obiettiva che favorisca una valutazione critica, etica e oggettiva di ciò che accade attorno a noi e nel panorama internazionale.
Penso in modo particolare alle pagine settimanali e agli inserti che Avvenire propone come approfondimento su temi delicati e cruciali: Èvita, Portaparola, Agorà, Noi Genitori&Figli. Dal panorama locale, passando per quello nazionale, lo scenario si apre al contesto mondiale. L’Osservatore Romano amplifica la voce del Papa e della vita della Santa Sede. L’organo quotidiano d’informazione d’Oltretevere delinea criteri culturali che aiutano la persona a costruirsi una visione dell’uomo, del mondo, di Dio nel quadro internazionale. La vita della Chiesa, nella sua globalità, trasuda in forma viva e contagiosa, proponendo una visione del mondo che non segue le logiche umane, ma intreccia l’agire di Dio nella storia dell’uomo. Gli strumenti non mancano. Ciò che non deve mai venir meno in ciascuno di noi e nelle nostre comunità è la visione lucida, obiettiva, etica di ciò che accade nel mondo. Siamo noi, dunque, a divenire lo strumento intelligente che sa discernere con visione evangelica l’agire di Dio nella storia dell’umanità.