Dialogo fra i popoli a Perugia

Si parla di globalizzazione dal basso

Era stata preparata per riflettere sulla necessità di una globalizzazione dal basso, non limitata alla sola economia ma estesa ai diritti umani, alla democrazia e alla solidarietà. Ma ormai è chiaro già da qualche giorno che la quarta assemblea dell’Onu dei popoli in corso a Perugia (fino a sabato 13 ottobre) si occuperà in particolare della nuova pesante crisi internazionale. Fin dall’indomani degli attacchi suicidi al cuore di New York, la Tavola della pace che organizza l’incontro e la marcia Perugia-Assisi aveva auspicato un deciso intervento contro ogni forma di terrorismo, fondamentalismo e integralismo. Una lotta che però – hanno ribadito nei giorni scorsi Lotti e Rasimelli – non può essere demandata a un solo Paese o a una coalizione di Stati. Dev’essere, invece, l’Onu – unica casa comune di tutti i popoli e le nazioni – ad avere il ruolo di garante della giustizia internazionale. C’è da scommettere che sarà questa la linea che caratterizzerà le tre giornate perugine. “L’assemblea e la marcia non saranno però – spiega Flavio Lotti – manifestazioni antiamericane: non vogliamo far passare questa impostazione, perchè è proprio questo il brodo nel quale prolifera anche il terrorismo islamico”. Nell’ultima settimana è continuato il quotidiano bollettino di adesioni e defezioni alla marcia di domenica, tanto da oscurare un po’ gli appuntamenti di riflessione e di dialogo dell’assemblea dell’Onu dei popoli. Ma i partecipanti arriveranno da oltre cento paesi di tutto il mondo, in rappresentanza di movimenti laici e religiosi, sindacati, organizzazioni non governative, istituzioni locali e università, centri di ricerca, network internazionali impegnati a favore della pace e dei diritti umani, dello sviluppo sostenibile, della giustizia sociale e della democrazia. Confermata, salvo imprevisti dell’ultima ora, anche la presenza della presidente del Parlamento europeo, Michele Lafontaine. Alle tre giornate di palazzo dei Priori, ci saranno anche esponenti del mondo cattolico, sia religiosi che laici: dal presidente di Pax Christi, Diego Bona, alle Acli, l’Agesci, l’associazione Papa Giovanni XXIII, l’Azione cattolica, Nigrizia. Dallo Sri Lanka arriverà anche padre Seemampillai, un teologo del popolo Tamil che da anni si occupa di iniziative di conciliazione nella sua terra.

AUTORE: D.M.