di Daris Giancarlini
Il voto è mobile, ‘qual piuma al vento’: dove sono finiti i circa 6 milioni di voti che i cinquestelle hanno perso alle elezioni europee rispetto alle politiche del 4 marzo 2018? Una fetta consistente (un milione e 200 mila circa, secondo alcuni istituti di ricerca) alla Lega del nemico-alleato Salvini.
Il resto, tutto il resto, è non voto. Sono elettori che provenivano dalle aree di consenso di centrodestra (per la gran parte) e di centrosinistra, e non hanno compiuto il percorso a ritroso ma si sono astenuti, forse anche considerando il voto per l’Europa meno significativo di quello nazionale.
Certo è che 6 milioni di voti in meno in un anno, neanche il Renzi nella sua parabola discendente li avrebbe lasciati per strada. E la crisi apertasi dopo il voto europeo all’interno del Movimento grillino (con feroci critiche alle scelte compiute negli ultimi mesi dal, non si sa per quanto ancora,capo politico Luigi Di Maio) testimonia quanto possa essere deleterio, dal punto di vista del consenso, il passaggio dall’opposizione a 360 gradi alla responsabilità di governare un Paese.
Specialmente se non si hanno riferimenti valoriali stabili e se, soprattutto, si governa insieme a un asso pigliatutto come Salvini, che dal giorno dopo dell’insediamento dell’esecutivo gialloverde si è imposto sul resto della compagine come se avesse non il 17 per cento sancito dal voto politico di 14 mesi fa, ma esattamente il doppio.
E al doppio la Lega, soprattutto per merito di Salvini (recordman di preferenze in Italia per un Parlamento europeo dove di certo non si presenterà), è arrivata da domenica scorsa, ribaltando esattamente i rapporti di forza all’interno della maggioranza, con i cinquestelle confinati al 17 per cento, terzo partito italiano dopo un inaspettatamente redivivo Pd.
Una delle risultanze del voto europeo è proprio quella che, con un Movimento grillino depotenziato, si potrebbe riproporre il tradizionale schema politico centrodestra-centrosinistra (continua a leggere sull’edizione digitale de La Voce).