Destra e sinistra dopo le ideologie

Dall'11 al 13 settembre a Perugia incontro di studio promosso dalle Acli. Olivero: dobbiamo rilanciare la democrazia sociale, partecipativa e deliberativa

‘Destra e Sinistra dopo le ideologie. Democrazia rappresentativa e democrazia d’opinione’, è il tema scelto dalle Associazioni cristiane dei lavoratori italiani (Acli) per il loro convegno nazionale di studi che torna, dopo 56 anni, a svolgersi a Perugia, dall’11 al 13 settembre. Ne parliamo con Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli. Perché un incontro di studi delle Acli a Perugia? ‘Forse è opportuno osservare che, con il prossimo Incontro di studi le Acli non vengono per la prima volta, ma fanno ritorno a Perugia dopo oltre mezzo secolo. Va ricordato, infatti, che il loro primo Incontro di studi si tenne proprio a Perugia, dal 1 al 5 agosto del 1952, ed aveva come tema il ‘Movimento operaio’. Erano gli anni in cui la Chiesa si proponeva di evangelizzare il mondo del lavoro. Da allora ad oggi lo scenario nazionale e mondiale è totalmente cambiato e le stesse Acli hanno visto mutare il proprio radicamento sociale e politico’. Avete scelto un titolo molto impegnativo. Qual è il messaggio che intendete lanciare? ‘Non si comprende bene il tema del nostro incontro di studi se non si parte dall’ultimo Congresso nazionale di Roma dove abbiamo deciso insieme di ‘migrare dal Novecento’ e di ‘abitare il presente’. Sappiamo che le definizioni di Destra e Sinistra ‘ che in passato erano intrinsecamente legate sia ad assetti sociali ed economici, sia a forme geo-politiche – sono divenute instabili. Ma l’interrogativo sulle idealità e sul ‘dominio dei fini’ rimane più che mai aperto e bisognoso di risposte, anche operative. In altri termini, possiamo interrogarci sulle possibili vicende della democrazia post-ideologica, ma non possiamo rassegnarci ad una democrazia post-valoriale che rischia di condurre ad una politica post-democratica’. Ma siete proprio convinti che le ideologie siano finite e che si sia aperta una fase nuova della politica? ‘Le Acli non prendono le mosse da una tesi precostituita ma muovono dalla percezione diffusa che antichi equilibri siano superati, facendo aumentare l’onda di oscillazione e la fluidità dei significati dello stesso vocabolario della politica. Ciò ha fatto crescere il bisogno collettivo di una verifica e di una ridefinizione non faziosa e non autoreferenziale del linguaggio politico. Che cosa rimane infatti di quelle reali o presunte identità? Siamo dinanzi ad un congedo definitivo da esse o ad un trasloco soltanto temporaneo? Questa è la posta in gioco. Le Acli vogliono ripartire dalla centralità dei territori e dal protagonismo dei cittadini, ponendo un argine alla crisi della rappresentanza e della partecipazione che sta trasformando la nostra democrazia in un permanente sondaggio di opinioni nel contesto di un regime mediocratico. È appunto questo che ci proponiamo a Perugia: come rilanciare la democrazia sociale, partecipativa e deliberativa’.

AUTORE: Marta Ginettelli