Decisioni salutari

Il progetto 'Decidi', sperimentato nelle elementari della provincia di Perugia, insegna ai bambini a curare i rapporti interpersonali e una sana alimentazione

Paola insegna geometria in IV elementare. Entra in classe e mentre chiede, come sempre, di prendere i quaderni per iniziare la lezione, una voce su tutte, quella di una ragazzina nota per la sua vivacità e intelligenza, si leva sopra le altre: ‘Oggi non vogliamo fare geometria, oggi vogliamo parlare’. Dopo un primo momento di stupore, l’insegnante risponde: ‘E di cosa?’. ‘Vogliamo che tu ci dica quel che pensi di noi’. Paola si arrende, e alla fine decide di dedicare ad ognuno un breve profilo psicologico; poi tocca a lei essere esaminata. Un’occasione che le ha permesso di perfezionare il suo rapporto con i bambini. Questa è una delle tante esperienze raccontate dalle maestre nel contesto di Decidi, acronimo che sta per ‘Dare educazione che incoraggi decisioni importanti’, un progetto sperimentato nelle scuole primarie della provincia di Perugia, i cui risultati sono stati presentati venerdì 20 aprile nella sede della Provincia. Scopo del progetto, aiutare i bambini a riscoprire sane abitudini alimentari, insegnare loro come ci si comporta tra coetanei, puntando l’attenzione anche sul fenomeno del bullismo, verificare le loro attitudini all’affettività. ‘Decidi’ in tre anni ha coinvolto circa una trentina di classi primarie della Provincia di Perugia, per un totale di 450 bambini. Alla presentazione dei risultati erano presenti la responsabile didattica di Children in crisis Monica Colli (associazione onlus nata in Inghilterra anni fa, promotrice del progetto) Daniela Barzanti della Usl 2, Rosalia Monaco dell’Ufficio scolastico regionale, e Stella Carnevali del Servizio promozione culturale e sociale della Provincia. Nel programma, che prevedeva un ciclo di incontri educativi in classe con opuscoli e libri specifici, è stato coinvolto anche un simpatico animaletto di peluche di nome Marfi Maus. Con l’aiuto di Marfi i bambini sono stati portati a compiere scelte consapevoli, contro le continue pressioni della tv e della pubblicità, o quelle del gruppo. ‘Dopo l’intervento ‘ ha detto Monica Colli ‘ abbiamo registrato nei bambini una maggiore consapevolezza delle buone abitudini alimentari: hanno riscoperto i cibi sani e nutrienti, come una merenda a base di pane, contro le tanto pubblicizzate merendine, oltre ad avere più cura per l’igiene personale. Hanno anche cambiato la loro percezione del bullo: mentre prima lo riconoscevano solo per come era vestito, ora lo individuano soprattutto dal suo comportamento’. Al termine delle attività sono stati distribuiti dei questionari i cui risultati sono stati valutati dal Cerismas (Centro ricerche e studi in management sanitario) dell’Università Cattolica di Milano. Sul fronte bullismo, alla domanda ‘Tu che cosa devi fare?’ il 41% dei bambini ha scelto di chiedere aiuto ad un adulto, il 6% di gridare e scappare, un 1% fare quello che chiede il bullo. Nel progetto sono stati coinvolti anche insegnanti e genitori: questi ultimi, in particolare, perché spesso anche loro influenzati dagli spot tv. Soddisfattissime dell’esito del programma le insegnanti che nel pomeriggio, nella sede dell’Itis ‘A. Volta’, hanno raccontato le loro esperienze in classe nel corso del progetto. Presenti anche il segretario generale Children in crisis – Italy Silvana Lauria, e Maria Donata Giaimo dell’assessorato alla Sanità dell’Umbria. I bambini hanno tutti partecipato con entusiasmo alle attività, è stato rilevato. Qualche insegnante ha lamentato il poco tempo dedicato all’affettività: i bambini hanno bisogno di questi momenti, da dedicare al raccontare e al raccontarsi, all’autostima, momenti nei quali poter parlare anche di emozioni e di convivenza civile.

AUTORE: Manuela Acito