Debacle politica

Spoleto. Dopo le elezioni, la città passa da tre a un solo consigliere regionale

Spoleto avrà solo un rappresentante in Consiglio regionale. Francesco (detto Franco) Zaffini con i suoi 6293 voti – il più votato in Umbria della lista del Popolo della Libertà – è l’unico a tenere alta la bandiera dell’antica capitale del Ducato a Palazzo Cesaroni. A casa Giancarlo Cintioli (PD) che si ferma a 3365 preferenze e Aldo Traccheggiani (La Destra) che non si è nemmeno ripresentato. Una vera debacle. Ancora una volta Spoleto si è mostrata litigiosa, da una parte e dall’altra. Vecchi rancori e antipatie personali hanno, tristemente, avuto la meglio sul bene della collettività. Foligno, Gubbio, Città di Castello – comuni più o meno con gli stessi abitanti di Spoleto – hanno almeno due rappresentanti. Altro dato triste è che la città del Festival è tra quelle della regione in cui l’astensionismo è stato maggiore. Grande naturalmente la delusione nel Partito democratico dove l’unico candidato spoletino, Cintioli, non è riuscito ad essere confermato. Eppure aveva l’appoggio pieno del sindaco Daniele Benedetti, al quale Cintioli aveva dato campo libero meno di un anno fa per la carica di primo cittadino, ritirando la sua candidatura alle primarie. Motivo? Gli sono mancati in città quasi mille voti andati a Luca Barberini (di Foligno) e Gianpietro Angelini (di Norcia). Quelli per intenderci che erano appannaggio dell’ex Margherita. Non sono giunti neanche quelli, sperati, dell’area vasta, confluiti su Vincenzo Riommi e Barberini. Qualcuno, si mormora nel partito, ha tradito. Ci sono tutti gli elementi, quindi, per ipotizzare una divisione nelle file del Pd spoletino, accentuata dal fatto che il PdL con il suo 35.78% ha sfiorato il sorpasso in termini percentuali nei confronti del Pd, attestatosi al 36.27%. Ma se analizziamo a fondo i dati, anche in casa PdL Zaffini potrebbe recriminare voti non giunti e andati ad un altro candidato: Massimo Monni di Perugia. Qualcuno ancora non ha digerito l’esclusione dalla lista di Giampiero Panfili, molto stimato in città e non solo, dirottando altrove le preferenze. Gli altri spoletini che hanno raccolto voti sono: Alfredo Andreani dell’IdV (1158 voti), Maurizio Hanke del PdL (1619 voti), Maura Coltorti di Rifondazione Comunista (213 voti), Laura Sforza dell’Udc (103 voti), Enzo Alleori dei Socialisti riformisti (651 voti). Per un soffio non è stato eletto consigliere regionale il giovane sindaco di Campello sul Clitunno Paolo Pacifici, che è arrivato primo nella lista “Sinistra ecologia e libertà” (3.38%), raccogliendo 1194 voti. I partiti spoletini dovranno riflettere molto sull’esito di queste votazioni, su cosa significhi appartenere ad una coalizione. In particolare il Partito Ddemocratico che, per logiche tutte interne, ha scelto di non aver nessuno rappresentate in Consiglio regionale e una parte del Popolo delle Libertà che non ha trovato piena unità sul nome di Zaffini. Chi ci ha rimesso è ancora una volta la città e la popolazione di Spoleto.

AUTORE: F. C.